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Primavera 2024 è:

Le verità del professore

di Daniela Longo
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Aprile 2024 è di:   

 Valdimir Di Prima

"Il buio delle tre"

 

Arkadia Editore

"Itinerario della mente verso Thomas Bernhard" di Martino Ciano – (A&B Editrice) è il ConsigLIBRO Gennaio

31/12/2022 23:01

Admin

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"Itinerario della mente verso Thomas Bernhard" di Martino Ciano – (A&B Editrice) è il ConsigLIBRO Gennaio 2023

A cura di Gianfranco Cefalì - ConsigLIBRO del mese Gennaio 2023

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Martino Ciano

 

Itinerario della mente verso Thomas Bernhard

 

A&B Editrice

 

Il ConsigLIBRO del mese - Gennaio 2023


A cura di Gianfranco Cefalì

 

    Odio. Odio viscerale. Un moto di profonda rabbia, un sentimento lacerante di turbamento. Un movimento, scosse continue, terremoto interiore. È stata una battaglia, e nella battaglia ho pensato a me. Sì, ho provato un sentimento contrastante, una furia dentro lo stomaco che cercava di farsi largo nel mio corpo, voleva risalire fino alla mia testa, voleva che marcisse anche quella. È stata una guerra, una guerra lampo, una guerra durata settanta pagine. Possiamo proclamare qualcuno vincitore? Io? No, sconfitto. Il protagonista? No, sconfitto. L’autore? Sì.

    Ho odiato il protagonista e la sua storia dalle prime pagine, ho odiato la sua famiglia subito dopo, non riuscivo a esprimere la mia rabbia in nessun modo, ero contento che finisse tutto, e che finisse male. Nessuna empatia, nessun segno distensivo, nessuna pace. Impossibile per me cercare anche solo lontanamente di avvicinarmi a loro.

    Pagina ventiquattro: “[…] perché proprio cosa hai e come stai sono le due domande più stupide che un essere umano possa rivolgere a un suo simile”, ecco, come potete pensare che possa condividere questa frase? Impossibile. Ma questa è una sciocchezza, un piccolo particolare in un mondo intero, una minuscola frazione di tempo e di spazio che ci è stata concessa. Sono solo una manciata di parole in una storia, un monologo, un flusso di coscienza che ci avvolge, ci stritola, quasi ci soffoca. La guerra è durata settanta pagine, ma sono sembrate a me secoli. Tempo immoto e variabile, orribile e splendente.

Ed è stato amore a prima vista, è stata passione dalla prima pagina, follia all’incipit.

    Ho amato questo libro, l’ho amato come si possono amare i peggiori nemici, i migliori amici, tua madre, tuo padre, tua sorella. Perché solo i peggiori nemici ti mettono con le spalle al muro, solo loro cercano di farti vacillare, cercano di tentarti, di farti cadere. Ho amato questo libro perché non mi ha fornito nessun conforto al di fuori della pura letteratura, perché non mi ha fatto empatizzare con niente e nessuno, perché mi ha fatto pensare, perché mi ha fatto dubitare, perché mi ha messo davanti una realtà senza abbellimenti, senza pudore, senza apparecchiature tecnologiche, senza filtri, senza apparati, solo con le parole, parole di cristallo, pure, trasparenti, appuntite. Parole che sanno far male, che non lasciano scampo, che ci inchiodano a terra, a noi stessi. Questo libro non fa sconti e non vuole fare prigionieri, ti lascia nudo, una nudità che cerchi di mascherare, cerchi in qualche modo di coprirti, ma le tue mani sono troppo piccole per la vergogna.

    Perché questo flusso di coscienza ci appartiene, appartiene all’ordine non naturale e naturale delle cose, appartiene a noi, noi tutti, nessuno è escluso, tutti rientriamo o cerchiamo di scappare.

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    Ognuno di noi deve fare i conti con sé stesso, con i propri simili, con il proprio ambiente, con i propri miti e leggende, ognuno di noi deve sedersi in salotto, sulla poltrona e impugnare il coltello dal manico rosso. Ognuno di noi deve saper rispondere alla domanda: “Ho ucciso o non ho ucciso?”.

Martino Ciano compie un piccolo miracolo, riesce in sole settanta pagine a portarci, a tenerci per mano, a strattonarci portandoci quasi con violenza in un viaggio, un viaggio nella mente umana, umanissima dell’essere. Riesce in sole settanta pagine a farci riflettere, scontrare, arrabbiarci, piangere, odiare. Riesce in sole settanta pagine a portarci verso un orizzonte fatto di discorsi e pensieri complicati e semplici, ovattati e pudici, senza freni, discorsi coraggiosi e impertinenti, discorsi sulla famiglia, sulla nostra vita, i nostri paesi, le nostre città, Dio, le strade che vorremo percorrere e quelle che non riusciremo mai a percorrere. Tutto questo lo fa con grande grazia, con una penna affilata e lucida, con una scrittura che non si contorce mai su sé stessa e rimane libera da ogni vincolo.

    L’autore dimostra con questo suo romanzo una maturità sia dal punto di vista stilistico che contenutistico, rivelandosi insieme a Pasquale Allegro, Daniela Grandinetti, Francesca Veltri e Salvatore Conaci, uno dei migliori scrittori, talenti e anche pensatori calabresi. Questa mia ultima affermazione è solo dedicata a tutti quelli a cui piacciono le distinzioni. Per quello che mi riguarda odio un certo tipo di categorie, serviranno pure a semplificare discorsi complessi ma sono inutili quando si parla di arte.


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L'autore

Martino Ciano (1982) vive a Tortora (Cs). Dal 2010 è giornalista per il network radiotelevisivo Digiesse. Scrive per le webzine letterarie, L’Ottavo, Libroguerriero, Suddiario, Gli amanti dei libri e il blog di approfondimento culturale Zona di Disagio di Nicola Vacca. 
 

 

 

Il libro

Titolo: Itinerario della mente verso Thomas Bernhard
Editrice: A&B

Pagg.: 72

Prezzo: € 10,00

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