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Massimo Maugeri - Cetti Curfino - La nave di teso - Le interviste - L'esclusiva

11/05/2018 03:01

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Massimo Maugeri - Cetti Curfino - La nave di teso - Le interviste - L'esclusiva

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Le intervisteMassimo Maugeri - Cetti Curfino - La nave di teso 

Massimo Maugeri in foto alla presentazione del suo romanzo presso la Libreria Cavallotto di Catania, sua città natale e la copertina del libro tanto atteso.

Intervistiamo Massimo Maugeri, scrittore, intellettuale, fondatore di Letteratitudine, esempio per noi certamente, catanesi come lui e d onorati di aver ricevuto tanta disponibilità.
(di Salvatore Massimo Fazio)1.Buongiorno Massimo. Ti ringrazio per aver accolto il mio invito adialogare sulla tua nuova opera Cetti Curfino,edito per La nave di Teseo, che non ti nascondo desta moltacuriosità. Iniziamo? Per le poche informazioni sul romanzo e per inostri lettori ci daresti qualche chicca in più su Cetti Curfinopersonaggio?Graziea te, caro Massimo. Posso dirti che tra i personaggi letterari natidalla mia penna, Cetti Curfino è senza dubbio tra quelli che hoavuto (e che ho) più a cuore. Cetti nasce dapprima in un mioracconto del 2011 (Ratpus) che poi diventa pièce teatrale qualcheanno dopo. Sono state le suggestioni di questo spettacolo teatrale(atto unico interpretato da Carmelinda Gentile, per la regia diManuel Giliberti) ad avermi indotto alla scrittura del romanzo.Volevo saperne di più di questo personaggio. O forse era ilpersonaggio che aveva ancora altro da dirmi. Come sarebbe continuatala vita di questa bella e sfortunata quarantenne che si era ritrovatadietro le sbarre e che aveva sentito l’esigenza di raccontare gliaspetti misconosciuti della sua storia proprio al commissario dipolizia che l’aveva arrestata? Cettiha subito abusi. Ha patito situazioni dolorose. È una donnaorgogliosa, oltre a essere molto bella. È ignorante e sa di esserlo,ma questo non le impedisce di andare alla ricerca di una forma diriscatto nonostante il crimine commesso. Quando questo giovanegiornalista - Andrea Coriano - va a trovarla in carcere perproporle di raccontare la sua storia in un libro, inizialmente nonvuole saperne nulla... ma Andrea - nonostante sia impacciato e alleprime armi - prova a insistere cercando di pizzicare le cordegiuste...  
2.La zia Miriam del giornalista Andrea Coriano, nasconde qualche colpodi scena in riferimento alle vicende personali di Cetti Curfino?Lazia Miriam - che nei fatti fa da madre ad Andrea (poiché la veramadre del giovane giornalista è morta nel darlo alla luce) -giocherà, suo malgrado, un ruolo importante nella vicenda e, inqualche modo, sarà determinante per quanto concerne il progetto discrittura del libro. Non posso rivelare altro per non rubare aipotenziali lettori del romanzo il piacere della scoperta. Possoaggiungere, però, che zia Miriam è molto presente nella storiaanche nel contesto dello sviluppo dell’identità del nipote...
3.È un libro iniziato dopo Letteratitudine3, o son anni che ci lavori?Primadi iniziare "Cetti Curfino", stavo scrivendo un romanzo piuttostoimpegnativo a cui stavo lavorando da anni. Poi sono stato costretto ainterrompere la scrittura per dare spazio a Cetti, per i motivi cheho spiegato nella risposta alla prima domanda. Mi sono buttato acapofitto nella storia è l’ho conclusa, scrivendola di getto inpochi mesi, poco prima del progetto editoriale di "Letteratitudine3".
4.La drammaticità di alcuni momenti che appaiono nel libro delpersonaggio Cetti Curfino, ha risvolti anche divertenti e ironici, epositivi?Direidi sì. Lo stesso linguaggio di Cetti (che ho ribattezzato comecetticurfinese) fa anche sorridere, sebbene la storia che raccontasia dura e amara. Cetti si sforza di italianizzare alcune formeespressive che conosce in siciliano e storpia, a suo modo, alcunimodi di dire. E poi ci sono alcune scenette divertenti, soprattuttoquelle che coinvolgono Andrea Coriano nel rapporto con zia Miriam. Dipositivo c’è, comunque, la voglia di non arrendersi e di andareavanti a cercare il senso del proprio stare al mondo.
5.Cetti Curfino, potrebbe esser letta anche come denuncia sociale?Sì,c’è una forma di denuncia a più strati; anche perché i temiaffrontati nel romanzo sono molteplici. Rispetto a Cetti Curfinocredo che emergano soprattutto due problematiche: l’essereinvisibili agli occhi di una società ripiegata su se stessa,incapace - a volte - di volgere lo sguardo nei confronti di chiprecipita in situazioni di bisogno e di indigenza; la "condizionefemminile" che, nei luoghi più disagiati, è ancora piùdrammatica. C’è una frase molto forte e dura, tratta dal testo diuna canzone di John Lennon del 1972 che ho scelto di inserire inesergo: la donna è la schiava degli schiavi.
Grazie Massimo. Graziea te. È stato un piacere.