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NEW LIFE, l'altro modo di fare interazione tra le arti. Dal 12 aprile al 31 maggio a Catania

11/04/2024 19:15

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NEW LIFE, l'altro modo di fare interazione tra le arti. Dal 12 aprile al 31 maggio a Catania

New LifeMetamorfosi dei materiali come forma espressiva e critica socio-ambientaleIl nuovo progetto espositivo della Fil Rouge Project La mostra inaug

New Life

Metamorfosi dei materiali come forma espressiva e critica socio-ambientale

Il nuovo progetto espositivo della Fil Rouge Project

 

La mostra inaugurerà la sede della Galleria D’Arte, venerdì 12 aprile alle ore 18.00

Galleria D'Arte Fil Rouge Project in via Firenze, 229 B/C Catania

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Le news

 

    New Life, una mostra che vuole trattare l’arte a 360 gradi. Questo è il leitmotiv del nuovo progetto espositivo promosso da Claudia Cannizzo e Marta Emilia Di Mauro, le due fondatrici della Fil Rouge Project. In occasione dell’inaugurazione della sede fisica della società Fil Rouge Project, Galleria d’Arte | Casa d’Aste | Hub Culturale, verrà presentata al pubblico una mostra d’arte contemporanea che coinvolge più artisti di origini siciliane o attualmente residenti in Sicilia, con lo scopo di veicolare e valorizzare le opere e il lavoro di questi autori.

 

    Il vernissage è previsto per giorno 12 Aprile 2024 dalle ore 18:00 in via Firenze 229 B/C, e sarà accompagnato da un aperitivo, un brindisi per festeggiare insieme non solo la mostra ma anche l’apertura dei locali della Fil Rouge Project. Come preannunciato già dal titolo scelto per l’esposizione New Life, il tema centrale delle opere che si potranno visionare in galleria, sarà proprio “la nuova vita” di alcuni elementi del nostro quotidiano. Il riciclo dei materiali non solo come buona pratica ma, soprattutto, come forma espressiva e critica socio-culturale.

 

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    Claudia Cannizzo e Marta Emilia Di Mauro, fondatrici di Fil Rouge Project, spiegano la mostra che si declina attraverso la visione dei diversi artisti: “Gli spazi della galleria sono stati suddivisi per singolo artista e ciascuno di essi, ha concordato con noi - in sede di sopralluogo - la parte più adatta per l’installazione delle proprie opere. Il risultato è quello di uno spazio in cui le opere, seppur realizzate da autori differenti, dialogano e si integrano fra loro, creando un racconto unico, e invitando lo spettatore a soffermarsi, a riflettere sul tema centrale della mostra: l’utilizzo di materiali di scarto o comunque non i classici oggetti accademici, che vengono qui adoperati come mezzo espressivo. Inoltre, ogni opera è stata selezionata con l’intento di creare un percorso più stimolante per i fruitori, che si sentono così coinvolti in virtù delle emozioni generate dall’approccio a diversi linguaggi, dalla pittura, alla scultura, dall’installazione alla video arte”. Plastica, legno, marmi, vetro, materiali di scarto, oggetti che rappresentano l’antitesi del bello, e che incarnano l’idea di una materia associata al degrado, sono gli elementi con cui gli artisti presenti all’interno della mostra, vogliono raccontare il mondo che ci circonda, gli abusi e i soprusi che l’uomo perpetua sull’ambiente e sulla natura. Attraverso tecniche artistiche sperimentali come l’Ironed Plastic utilizzata dall’artista Emanuela Ravidà, si vuol mostrare come una materia considerata “inutile” possa invece riacquisire valore dopo il suo consueto utilizzo e diventare utile in un’ottica di sensibilizzazione ecologica.

 

    Gli artisti che compongono il percorso espositivo sono tutti accomunati dal desiderio di generare una metamorfosi degli elementi. Simon Troger, Gabel - Gabriele Raimondo, Tamara Marino, Ciccaboom - Chiara Ciccarello, RE – Emanuela Ravidà, scultori, pittori, streetartist, visual artist. Tutti usano l’arte come forma di attivismo e cercano per mezzo di essa, di aumentare la consapevolezza collettiva e far riflettere sullo spreco, sulla corruzione e sull’abusivismo del territorio. Ognuno, a proprio modo, declina tale pensiero, ma non solo, si fa portavoce di un ritorno alla bellezza e alla natura incontaminata, un richiamo a un equilibrio perso tra la natura e il territorio, quasi una denuncia e una voglia di approcciarsi al tutto con maggiore spiritualità e meno prevaricazione, che si evolve fino a tramutarsi in corruzione e contaminazione, come è ben deducibile dalle opere in mostra. L’opening di giorno 12 aprile, inaugura contestualmente la nuova sede di Fil Rouge Project. “Il nostro obiettivo è dare vita a uno spazio che diventi fulcro di progetti culturali per la città e per i cittadini – sottolineano le due organizzatrici e fondatrici Claudia e Marta, proseguendo Puntiamo a includere un pubblico sempre più vasto e a renderlo partecipe di quel fermento artistico-culturale che troppo spesso coinvolge solo esperti del settore. Fil Rouge Project vuole uscire dall’ottica di un’arte elitaria per adottare il motto dell’arte per tutti. L’invito che viene fatto quindi, è quello di prendere e seguire quel “fil rouge” che collega ogni forma d’arte e iniziativa culturale, per costruire insieme uno spazio stimolante e produttivo, che dia voce agli artisti più o meno affermati, locali e non, e a chiunque abbia voglia di farsi portavoce di nuove idee e progetti, facendo rete con le altre realtà presenti sul territorio e con i cittadini stessi.
 

    La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal 12 Aprile al 31 Maggio 2024. La galleria rispetterà i seguenti orari di visita: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 13, e dalle ore 16:30 alle ore 19:30; il sabato dalle ore 17 alle ore 19.

 

Gli artisti:

 

    Simon Toger, lavora marmi e materiali lapidei, la sua ricerca si sviluppa sull'analisi del rapporto tra uomo e ambiente, idea e concretezza, utopia e distopia. Due delle opere presenti nella mostra sono sculture realizzate in gesso, ferro e legno e fanno riferimento alla cementificazione selvaggia, agli abusi edilizi e alle connessioni con la mafia locale negli appalti pubblici. Le altre due opere fanno parte invece di un progetto scultoreo che mira a indagare il modo di vivere dell’essere umano, e che riduce la vita dell’uomo stesso all’esecuzione di ordini, all’organizzazione di pensieri e azioni alla
ricerca della perfezione e all’inseguimento di canoni prestabiliti. Dal 2002 partecipa a numerosi simposi di scultura monumentale in Germania, Austria, Italia aggiudicandosi vari premi e riconoscimenti.


    Gabel – Gabriele Raimondo, le sue opere affrontano molte tematiche ma si incentrano soprattutto sul rapporto tra uomo e natura e spiritualità. La sua opera è infatti la personificazione di una divinità che si lega alla natura e alla purezza, e che si manifesta in una figura femminile, proprio a voler sottolineare il nesso con la Terra. Avendo studiato grafica pubblicitaria, fotografia, e successivamente incisione, la sua ricerca inizia quindi a fondere tecniche manuali e digitali. 

 

    Tamara Marino, è un’artista poliedrica, utilizza svariate tecniche e materiali per la realizzazione delle sue opere, che sono principalmente costituite da installazioni site specific, sculture, pitture, performance / happening, documentazioni fotografiche e video. All’interno della mostra declina la sua arte in due videoinstallazioni che rappresentano due momenti differenti di un percorso di consapevolezza e l’approccio a un territorio caratterizzato da un contesto instabile, violento, degradato e di delinquenza.


    Chiara Ciccarello - Ciccaboom, la sua ricerca spazia su illustrazione e pittura, muovendosi però su varie tematiche e tecniche, senza tralasciare il concetto di natura e ambiente, per il quale si sente particolarmente sensibile. In questa mostra espone un’installazione video corredata dalle immagini emblematiche di un progetto itinerante avviato a Berlino e poi portato in giro per il mondo, che mira a sensibilizzare le comunità sul tema del riciclo dei materiali, sulla sostenibilità edilizia e ambientale. Il progetto è stato realizzato tra il 2013 e il 2014 e l’ha vista, insieme all’artista giapponese Yukihiro Taguchi, progettare delle case componibili con legno e materiali di scarto in un quartiere della capitale
tedesca, fino alla creazione di un vero e proprio villaggio dentro la città.
 

    RE - Emanuela Ravidà, è un'artista multidisciplinare con un background accademico in pittura, si è dedicata alla ricerca sulla conversione dei materiali di scarto e alla sperimentazione di nuove tecniche artistiche. Nel 2021 ha ideato la tecnica Ironed Plastic, che le consente di creare opere e installazioni utilizzando esclusivamente plastica da riciclare e un ferro da stiro, dando origine a opere in antitesi con i materiali chimici di cui sono composte che rappresentano elementi della natura nella sua forma più pura, come alberi, foglie, piante e fiori.

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La parola riparte da Belpasso (CT) l'11 Aprile grazie alla direzione di Katya Maugeri

04/04/2024 16:48

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La parola riparte da Belpasso (CT) l'11 Aprile grazie alla direzione di Katya Maugeri

Le news

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Le news

 

Belpasso dà il via a "Parola per Parola": il festival Letterario sta per iniziare

 

Il 30 Gennaio scorso lo avevamo annunciato e adesso con grande entusiasmo si dà il via al primo Festival letterario di Belpasso, "Parola per Parola", in programma dall'11 al 14 aprile 2024.


    Questo evento, risultato di mesi di preparativi intensi e accurati, offre al pubblico un programma ricco e curato nei minimi dettagli, promettendo incontri di alta qualità e approfondimento. Diretto dalla giornalista Katya Maugeri, insieme ad Antonino Girgenti, Tony Carciotto e Gianni De Luca l’evento è organizzato dalla Fondazione Carri di Santa Lucia, in collaborazione con la
ProLoco patrocinato dal Comune di Belpasso e dalla presidenza dell'Assemblea Regionale Siciliana.


    L' inaugurazione avrà luogo l’11 aprile 2024 alle 18:00 presso il Teatro "Nino Martoglio". Tra gli ospiti di questa prima edizione, illustri professionisti del settore garantiranno incontri di grande valore: Silvana Grasso, Costanza DiQuattro, Rosario Castelli, Giuseppe Condorelli, Antonio Iacona, Massimo Maugeri e Patrizia D'Amico. Con la partecipazione di Luciano Mirone, Concetto Sciuto e Gregorio Lui.
 

    Giovedì 11 aprile, segnerà inoltre il debutto dello spettacolo teatrale "Dialoghi d'autore nell'era dell'intelligenza Artificiale", un'opera innovativa in tre atti scritta da Katya Maugeri e Nino Girgenti, con la regia dello stesso Girgenti. La premessa di questo spettacolo è tanto semplice quanto rivoluzionaria: come interagirebbero tra loro i giganti della letteratura se fossero trasportati nel nostro mondo moderno, dominato dall'ascesa dell'intelligenza artificiale? "Dialoghi d'Autore nell’era dell’Intelligenza Artificiale" rappresenta un'opportunità straordinaria non solo per esplorare, ma anche per celebrare il potere intrinseco della coscienza umana e la ricchezza della nostra eredità culturale, in un dialogo aperto con le sfide e le potenzialità offerte dalla scienza e dalla tecnologia. Il palcoscenico diventa così il crocevia dove passato e futuro si incontrano, generando un terreno fertile per riflessioni profonde e stimolanti. Le conversazioni e le riflessioni che nasceranno durante e dopo la visione dello spettacolo saranno testimonianza del potere trasformativo del teatro, che qui si propone come un percorso costruttivo tra generazioni, idee e sogni.

 

   “Come primo Cittadino del Comune di Belpasso – dichiara il sindaco Carlo Caputo - sono onorato di patrocinare questa prima edizione del Festival Letterario “Parola per Parola”, un progetto che intende promuovere il legame con Belpasso in un percorso di sensibilizzazione dell’intera comunità - e non solo - verso il nostro patrimonio storico, culturale e artistico. Il Festival celebra l’arte e la cultura in molte forme, proponendosi di coinvolgere scrittori, attori e studenti. In particolare, agli studenti che parteciperanno agli eventi già programmati nelle scuole, auguro di cogliere l’occasione per riflettere sull’importanza della lettura, dei libri e delle relazioni “reali”, in un momento nel quale tutto sembra svolgersi dentro alla dimensione digitale. Credo che ora più che mai bisogna impegnarsi a difesa del sapere, della conoscenza e della cultura, tracciando precisi obiettivi da raggiungere attraverso scelte di qualità. Bisogna proseguire su questa strada e mi auguro che il
Festival possa diventare un evento atteso ogni anno, di grande spessore e di respiro nazionale. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento verso il Direttore artistico del Festival, Katya Maugeri, la Pro Loco di Belpasso con in testa il Presidente Tony Carciotto, la Fondazione dei Carri di Santa Lucia, nella persona del Presidente Antonino Girgenti, che sono i brillanti promotori e organizzatori dell’evento”.


    Il Circolo Operai ospiterà, inoltre, domenica 14 aprile mattina l'inaugurazione della mostra artigiana a tema letterario e della mostra delle opere partecipanti al Concorso di pittura. Queste iniziative continueranno a celebrare la creatività, evidenziando l'importanza dell'arte nella nostra vita quotidiana.
 

Il Festiva pertanto è un evento che si propone come una nuova lente di ingrandimento attraverso cui esplorare e celebrare la cultura, l'arte e la creatività.

 

CLICCANDO QUI SI PUO' CONSULTARE L'INTERO PROGRAMMA DEL FESTIVAL DIRETTO DA KATYA MAUGERI


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Il mito dell'amore dalla Calabria al Piemonte narrato nel nuovo romanzo di Cesare Verlucca e Giorgio Cortese

04/04/2024 16:02

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Il mito dell'amore dalla Calabria al Piemonte narrato nel nuovo romanzo di Cesare Verlucca e Giorgio Cortese

A cura di Rita Bompadre

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A cura di Rita Bompadre - Centro di Lettura “Arturo Piatti”
 

“Un buon libro è un compagno che ci fa passare dei momenti felici” (Giacomo Leopardi).
 

    L'intestazione, contenuta nel libro “Amore che viene e che va...” di Cesare Verlucca e Giorgio Cortese (Hever Edizioni, 2023 pp. 104 € 15.00) già racchiude il senso poetico della vocazione di chi scrive ed edita per accompagnare i lettori nell'intrigante ed entusiasmante riuscita di una trama autentica e nel coinvolgimento di una storia avventurosa. 

 

    Il libro scritto da Cesare Verlucca e Giorgio Cortese, abbraccia appassionatamente il destino del grande amore, raccontato attraverso gli incroci imprevedibili e affascinanti che legano le vite dei due protagonisti Grazia e Angelo. Gli autori descrivono il romanticismo di un sentimento, nato in Calabria e ritrovato inaspettatamente ad Ivrea, che contraddistingue l'ispirazione fiabesca e sorprendente della fatalità, la magia avvincente degli incontri, la combinazione travolgente e impetuosa del tempo, ipotecato tra il compromesso irrisolto del passato e la testimonianza sospesa del presente. La grande storia d'amore dispiega la sua forza nella prontezza e nella determinazione dell'indole dei personaggi, immersi nell'esplorazione del coraggio e nell'incrollabile fiducia nella speranza, evolve il tenace ardore nell'incondizionata fedeltà, nutre, contro l'inafferrabilità degli avvenimenti e la volubilità delle oscillazioni emotive, gli accordi fortunati della rinascita inestinguibile dell'amore e del desiderio, rincorre l'impalpabile e delicata percezione del mondo degli affetti e delle emozioni, nell'etica seducente e suggestiva della finalità umana. Nonostante il groviglio insidioso delle avversità, l'imprevista incognita delle vicissitudini, la prospettiva fortuita delle fughe, l'esperienza di Grazia e di Angelo dimostra la possibilità di coltivare la volontà, recuperare la cognizione della propria esistenza, riscattare la reciproca volontà del bene, superare l'elemento incontrollabile e sconvolgente degli eventi dolorosi e delle sofferenze, affrontare le prove della vita coltivando il pensiero della libertà interiore, la sensibilità e l'intuito comprensivo in ogni profondo, essenziale insegnamento.
 

    Gli autori guidano il cammino dei protagonisti nello scenario meraviglioso di luoghi e ambienti riferiti con viva attenzione estetica e precise caratteristiche, lungo il richiamo evocativo della storia dalle Alpi alla Sila, il respiro ammaliante delle tradizioni, l'immensità della natura e l'incomparabile spettacolarità dei paesaggi tracciati. Cesare Verlucca e Giorgio Cortese illustrano con risoluta e incisiva maestria l'arte pittoresca del racconto, mostrando l'affinità emotiva di una storia che regala,
al lettore, la rivelazione, carica di suspense, di un viaggio incredibile, nelle conturbanti vicende avvolte nell'alone criminoso dei fatti, nell'assalto di un passato che riemerge dalla superficie nascosta e chiede la resa dei conti. Interpretano, nelle forme corpose e suadenti della scrittura, la gradazione impulsiva e passionale del convincente romanzo, nelle superbe pennellate dei colpi di scena, nelle svolte fulminee di un intreccio che mantiene costantemente vivo l'interesse e stupisce per la sua attraente identità, nell'affidabilità accattivante dell'espediente letterario. Il libro espone l'indicazione di un codice affettivo che ritrova nella sua ragion d'essere il motivo nobile di resistere agli episodi spiacevoli della vita, salvare dai contesti tormentati e contaminati la purezza della propria anima per coronare il sogno di un'affermazione, custodita nel cuore di un'epoca felice.


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Gli autori

Cesare Verlucca, canavesano doc, classe 1927, vive e lavora a Ivrea. Fondatore e presidente di una Casa editrice di importanza internazionale (Priuli & Verlucca, editori); direttore editoriale di una seconda casa editrice (Hever edizioni), di cui è titolare la sua unica figlia Helena, entrambe note per l’estrema raffinatezza di pubblicazioni ad alto contenuto visivo, ha al suo attivo una gioventù passata a Genova nello stabilimento meccanico di uno zio (quello che, come nei racconti di Cuore, l’ha fatto studiare, consentendogli di conseguire due lauree magna cum laude…). Dopo un passaggio nella sede genovese della RAI, come ispettore propaganda e sviluppo, ha vissuto una lunga stagione (quasi vent’anni…) nella Olivetti dei tempi eroici (l’aveva assunto l’ingegner Adriano), con attività e incarichi in Italia e all’estero: prima a Genova, poi nel sud Italia, quindi in Belgio (dove ha trovato il tempo di sposare Monique, una bellissima donna fiamminga), in Grecia (dov’è nata la sua biondissima figlia), in Medio Oriente, nell’Oltrecortina, per finire a Milano e quindi a Ivrea. Ha incontrato personaggi a tutti i livelli: papi e principi, scrittori, fotografi e varia umanità. Una vita sociale sempre attivissima, per organizzare eventi, assemblare gruppi, fondare compagnie, il tutto spesso solo per il piacere di creare nuove opportunità. Raggiunta infine la sua quarta giovinezza, sta pensando a cosa farà da grande.

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Giorgio Cortese, nato nel 1958, cuorgnatese d’origine, abita a Favria dal 1985. Sposato con due figli, attualmente felicemente pensionato Inps, ha un passato lavorativo come bancario e amministratore comunale, ricoprendo anche l’incarico di Sindaco per un mandato. Presidente da oltre vent’anni del gruppo Fidas di Favria dei donatori di sangue, è iscritto al locale Gruppo Alpini Pro Loco e al Comitato Madonna della Neve di Favria. Ama passeggiare, leggere e scrivere dei pensierini o brevi racconti ad uso dei giornali locali o su riviste di storia locale. Volenteroso nello scrivere, appassionatamente curioso, sempre alla ricerca di apprendere cercando di vivere la vita con uno spirito di meraviglia, era  restio a stendere un romanzo: questo è nato per caso e per gioco con l’amico Cesare. Ama fare ricerche sulla storia locale e una genuina passione lo guida nell’impegnarsi per la sua Comunità, a cui è profondamente legato.

 

Il libro

Titolo: Amore che viene e che va…

Edizioni: Hever

Pagg.: 104

Prezzo: € 15,00

Voto/Valutazione: Ottimo!