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"Nel silenzio della notte" di Diego Collaveri è il primo giallo del 2022 per #LRR

06/01/2022 14:41

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"Nel silenzio della notte" di Diego Collaveri è il primo giallo del 2022 per #LRR

Diego Collaveri - Nel silenzio della notte - Mursia - Le recensioni in LIBRIrtà - A cura di S. M. Fazio

Le 'scene' lette da questo romanzo, fanno tremare. Bloccano il fiato per respirare solo dopo esserti ripreso. Collaveri è maestro di teatro della parola, se non che abbia assistito a descrizioni come quelle che egregiamente riporta. Nel silenzio della notte è il suo nuovo romanzo ed è assolutamente da leggere.


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A cura di Salvatore Massimo Fazio

 

       È tornato a fine anno scorso Diego Collaveri con un giallo intrigante dal titolo "Nel silenzio della notte. Tre donne invisibili in cerca di redenzione. Una Livorno sporcata di sangue innocente" (Mursia, 2021, pp. 274, € 17)". L'autore livornese, vantauna cariera poliedrica in campo di arte e cultura: musica, sceeggiatura, regia cinematografica, poesia, narrativa, racconti quest'ultime tra giallo, thriller, horror.

 

      Nel suo nuovo romanzo la protagonista Claudia Draghi, poliziotta da poco promossa Ispettore di Polizia viene trasferita dalla nebbiosa Milano alla marittima Livorno. Di primo acchito sembrerebbe un premio, in realtà, paradosso, l'azione  è promossa per essersi comportata in maniera precisa denunziando le malefatte di qualche suo collega, dunque il trasferimento altro non è che una punizione.

 

     In Toscana l'ispettore, deve confrontarsi con il diretto superiore, il vice questore Niccolini, che l'accoglie con freddezza facendole pesare i precedenti contro i suoi ex colleghi lombardi. La giovane ardita però fa di necessità virtù trovando conforto in una vicina di casa dove era andata ad abitare. Questi è una donna anziana, ex insegnate ora pensionata, di forte carattere e impicciona, di nome Dina. L'anziana è assistita da un badante, Mihaela, che improvvisamente scompare. Dina lo racconta a Claudia al fine di farsi aiutare per capire che fine abbia potuto fare la donna che l'aiutava in casa, proveniente dai paesi dell'Est. La poliziotta si interessa al caso scoprendo una organizzazione criminale che sfrutta le donne dell'est al fine classico di estorcere denaro.

 

      In questa vicenda, l'ispettore Draghi si fa aiutare da un collega anch'egli in conflitto coi superiori, tale Luciano Martelli. I due iniziano, con molta cautela e discrezione, a indagare sulla scomparsa della donna, e ovviamente senza farne cenno a Niccolini, supponendo che questi li avrebbe ostacolati. Tra le ricerche si presenta il ritrovamento di alcuni resti umani sciolti nell'acido episodio che ingarbuglia le medesime indagini. 

 

       Claudia si impegna con passione per il lavoro, tenta di capire fino a che punto vi possa essere legame tra la scomparsa della badante e il ritrovamento dei resti umani. Al contempo Dina, riceve una telefonata, senza che alcuno parli dall'altro capo del telefono. Questo nuovo elemento fa chiedere alla Draghi se la propria vicina di casa possa avere un legame amicale o parentale con qualcuno che c'entri con la sparizione della badante. 

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 Le indagini si ampliano, fino a che l'autore, magistralmente fa emerge la figura della figlia di Dina che non ha buoni rapporti con la madre e a tal proposito i due poliziotti, insospettiti, raccomandano all'anziana donna di non raccontare della telefonata a nessuno, specie alle sue amiche che risultano essere pettegole come la stessa Dina. Le indagini proseguono, sicché i poliziotti, scavando nella vita della scomparsa e oltre la scoperta della organizzazione criminale emergono nomi di personaggi insospettabili.       Collocato nel thriller/giallo/poliziesco di alta leva, non si può negare una storia appassionante con un epilogo inaspettato, ben oltre quello a cui sono abituati anche i migliori lettori dei tre generi succitati. La lettura  è scorrevole e piacevole, tipico rimando della scrittura del Collaveri (indimenticabili alcuni suoi horror che però grazie a questo scorrere anche se volevi fermarti non riuscivi) dove alla perfezione del racconto senza appesantimenti, anche se scaverà e metterà in luce ogni personaggio e dando una spiegazione logica dei rapporti di ognuno, riuscirà con alta maestria fargli completare un puzzle con l'incastro dell'ultimo pezzo proprio quando tutto sembra essere sistemato. Per onore della maestria, nuovamente, della scrittura dell'autore, ci preme riportare una citazione per rendere chiara e netta la sua bravura: “D'improvviso la luce sparì, nel silenzio del suo salotto Dina ebbe un sussulto, un brivido le percorse la schiena. Le sue gambe incerte si bloccarono, lentamente la porta cominciò ad aprirsi, lasciando penetrare una luce accecante che tagiav il buio come una lama, quando una sagoma scusa si delineò sull'uscio in controluce proiettando la sua ombra all'interno, sentì mancarle il fiato”.


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L'autore

Livornese del '76. Dal 1992 al 2000 lavora in campo musicale come chitarrista e arrangiatore, collaborando per EMI Music. Nel 2000 si cimenta con la scrittura, dalla quale arriveranno subito riconoscimenti e pubblicazioni Nel 2001 comincia a lavorare dietro le quinte di alcune compagnie di musical, per poi arrivare al progetto “Rocco e i suoi orrori”, proponendo a livello nazionale una riduzione musicale di The Rocky Horror Picture Show, che verrà annoverato tra i cast internazionali dell’opera.

 

Il libro

Titolo: Nel silenzio della notte

Edizioni: Mursia

Pagg.: 274

Prezzo: € 17,00

Voto/valutazione: geniale

È morto lo scrittore Gianni Celati

03/01/2022 11:00

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È morto lo scrittore Gianni Celati

Morto Gianni Celati

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Le news

 

Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio, a pochi giorni dal suo 85' genetliaco, il 10 gennaio, si è spento in Inghilterra dove viveva da oltre trent'anni, lo scrittore, traduttore e critico letterario Gianni Celati.

 

Il suo debutto avvenne nel 1971 con Einaudi che pubblicò il romanzo, Comiche. Rivoluzionò il modo di 'fare' letteratura in narrativa, imponendosi all'attenzione di pubblico e critica, aggiudicandosi diversi prestigiosi premi, quali, nel 1990 con la trilogia Parlamenti buffi  il Premio Mondello. Nel 1998 con Avventure in Africa il Premio Comisso. Nel 2005 con Fata Morgana i premi Flaiano e Napoli. L'anno dopo con Vite di pascolanti , il Premio Viareggio

 

Lo staff e i lettori del blog "Letto, riletto, recensito!", esprimono il più sentito Cordoglio ai familiari.

"Foss'anche un romanzo" di Letizia Cuzzola è il ConsigLIBRO del mese GENNAIO 2022

01/01/2022 21:41

Admin

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"Foss'anche un romanzo" di Letizia Cuzzola è il ConsigLIBRO del mese GENNAIO 2022

ConsigLIBRO Gennaio 2022 - Letizia Cuzzola - "Foss'anche un romanzo" - Città Del Sole Edizioni

“Come ogni Vita che si rispetti, anche la mia adesso ha un prima e un dopo in cui mi sono partorita senza gravidanza, così, d'emblée in un pomeriggio d'agosto dimentico del compleanno di luglio della prima nascita. Sono nata in un obitorio mentre chiudevo gli occhi di mia madre. Mi sono fatta carne e spirito nuovi. Ho urlato e pianto di rabbia come chi vede la luce per la prima volta. Il suo funerale il mio battesimo. Sono morta e nata lo stesso giorno, nello stesso istante. E ora so che le parole servono come l'aria. A me e a chi saprà farne buon uso da questa lettura”. (Dalla cedola di presentazione e premessa)


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Letizia Cuzzola

 

Foss'anche un romanzo

 

Città del Sole 

 

 

ConsigLIBRO del mese

Gennaio 2022


A cura di Salvatore Massimo Fazio

Lo dice la stessa autrice, nella premessa del suo debutto assoluto alla narrativa “Foss' anche un romanzo” (Città del Sole, 2021, pp. 200, € 15), Letizia Cuzzola: “Come ogni Vita che si rispetti, anche la mia adesso ha un prima e un dopo in cui mi sono partorita senza gravidanza”, quasi a contrapporsi e coadiuvarsi, ossimoricamente (e fuori contesto, ma a noi è venuto spontaneo ricordarlo) al “nessuna garanzia per nessuno”, che Giovanni Lindo Ferretti canta come un mantra nel suo, con i C.S.I., “Buon anno”. Non c'è garanzia di nulla, ma intanto una viene scoperta: (ri)nasco senza parto. Due nascite due! E in questo lineare romanzo che in meno di cinque giorni è andato in esaurimento per essere ristampato e riempire le librerie dai primi di gennaio 2022, l'epigrafe non fa una grinza: 
Le Cose vanno al loro posto 
Quando si smette di voler dare un posto alle Cose. 
Il Posto delle Cose al loro posto è l’Amore
”.

È di Giorgio “masaru” De Luca, colto intellettuale catanese, che è noto per le sue attività di esercizio dello spirito e del corpo, per le sue posizioni socio politiche molto ferme, per la scelta di tatuarsi il volto in tempi in cui nessuno si tatuava, per essere uno degli insegnati italiani più amato e apprezzato dagli studenti e dai genitori di questi. Per essere uno scrittore contemporaneo tra i più interessanti al pari della Cuzzola.

 

Dunque nell'esercizio di overture delle prime 30 pagine, l'autrice svela con stile diretto e a sfoltimento dei giri e degli orpelli che fanno addormentare chi detesta certo stile, come si presenta una tragedia che definirà “epilogo peggiore”. Questo epilogo peggiore in verità è ciò che spetta a tutti e di peggiore ha il suo vissuto, il cammino per raggiungerlo: non voluto, né atteso. Nonostante l'invadenza del covid_19, che non tocca la protagonista e la Madre di questi, si presenta un altro canale che vuoi o non vuoi le cose te le piazza lì dove vanno con Ferretti “Così vanno le cose, così devono andare” e nuovamente con De Luca “Le Cose vanno al loro posto”. Di questo epilogo peggiore, che ripetiamo è in apertura, la linea, la meta narrazione, la costante che avvolge e incanta è proprio uno degli interrogativi che si pone la protagonista, dunque capire chi sono e chi voglio essere: “un’ameba che conta i giorni e li lascia passare in attesa del declino completo o una donna di cui essere orgogliosa perché ha saputo mettere a frutto ogni insegnamento ricevuto“. La perdita è sempre cosa che rivoluziona, c'è anche una perdita di allontanamento volontario: ci devi convivere e lavorare assieme e vicino, quando poi ti accorgi del disturbo psichico, che tuo non è, ma della sentenziatrice, allora capisci che non ti rimane che e da vivere: la subisco la vita? Ma non se ne discute, la rivolto e se nel rivoltarla si impone a farsi subire, sarò sempre una evoluzione. 

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Certo che in questa disamina c'è poco da capire, ma si recensisce con i mezzi che si conoscono e per come si decide di farlo. Un tempo lessi di un velleitario aitante autore, uno di quelli che sempre ti pressano per vincere un premio, uscire in prima pagina, diffondere il suo verbo, fino a che gli dissi: “Caro, io semmai posso curare le tue paranoie e i tuoi deliri di eccentrismo e onnipresenza e onnipotenza, per il resto scrivo di merda, lo dici tu e lo sai che lo dici tu!”; fu forse l'unica vola che senza ghirigori di parole decisi di dire con schiettezza come stavano le cose pur mantenendole ermetiche. Letizia Cuzzola nel suo “Foss' anche un romanzo”, è cristallina dalla cover alla quarta di copertina e per ciò mi piace svelare il nulla: sig.re e sig.ri, il libro, che rientra nella rubrica “ConsigLIBRO del mese gennaio 2022” è andato in esaurimento in 5 giorni 5! Ho pure pensato di realizzare una recensione a pagina bianca: da una parte davo gli stimoli maggiori, dall'altra ho pensato alla canaglia che poteva dirmi “hai fatto bene a non scrivere”, e allora ho scritto. E quando si legge e poi scrive di ciò che si è letto in ermetismo, non puoi che comprendere che devi lasciare la meraviglia delle parole dell'autrice al lettore. Quella meraviglia che si tinge anche di poesia e lirismo, basta a noi tutti aprire alla pagina del capitolo LXXX per scorgere che siamo in tempi di innovazione e sperimentazione, ben fatta e che le case editrici quelle che ti danno l'anticipo per pubblicare perdono sempre più la faccia: non ne posso più di Carofiglio vari. Il romanzo si chiude con la postfazione delicatissima di Ettore Zanca, autore ben donde conosciuto per quella determinazione che lo avvolge e coinvolge. Voglio una Cuzzola sui podi delle testate giornalistiche di genere. Lode alla Cuzzola!


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L'autrice

Letizia Cuzzola. Traslocatrice di punti e virgole per professione, divagatrice seriale per natura, ama i sogni barocchi e apparentemente irrealizzabili. La sua vita la sta riscrivendo. Editorialista e critica letteraria per il blog “Letto, riletto, recensito!”.

 

 

Il libro

Titolo: Foss'anche un romanzo

Editrice: Città del Sole

Pagg.: 200

Prezzo: € 15,00

Valutazione: Potente