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CONSIGLIBRO del MESE FEBBRAIO 2021 è "Tattilismo" di F.T. Marinetti - FVE Editori

04/02/2021 00:01

Admin

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CONSIGLIBRO del MESE FEBBRAIO 2021 è "Tattilismo" di F.T. Marinetti - FVE Editori

Tattilismo - F.T. Marinetti - fve editori - A cura di Federica Duello - Le recensioni in LIBRirtà - Gli evergreen

Il 23 novembre 2020 avevamo annunciato la nasciata di una nuova realtà editoriale, fve editori. Il riscontro di ininteresse e visualizzazioni nel nostro servizio fu notevole. Oggi prima recensione a un libro da loro pubblicato, per firma di Federica Duelllo.

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Filippo Tommaso Marinetti
 
 
 
 
 
fve editori
 
 
 
 
ConsigLIBRO febbraio 2021
Gli evergreen
Le recensioni in LIBRIrtà

 

A cura di Federica Duello

 

“Zang Tumb Tumb”, il celebre componimento onomatopeico sperimentale del futurista Filippo Tommaso Marinetti è ampiamente conosciuto ormai, ma suona qualche campanello se vi parlo di Tattilismo? Beh, la radice Futurista è fonte di tale magia delle parole. Nel suo saggio, “Tattilismo” (fve editori 2020) secondo Marinetti la cura al distacco moderno dei corpi, ormai abituati alla distanza fisica per mancanza di fiducia negli esseri umani circostanti come alla realtà che li attornia, è il ritorno alla sensibilità corporea.

 

In fondo, coincide con il concetto stesso dell’espressione futurista di per sé, no?

 

Esprimere, tramite il modellamento della forma delle parole, non convenzionale come invece sono quelle che state leggendo in questo momento, le proprie sensazioni, emozioni, idee e opinioni circa la realtà che ci vede protagonisti di tutti i giorni.

 

“La gente non sa più accostarsi alla vita, è spaventata, dissociata. Estenuanti e morbosi piaceri sono per chi dalla vita reale fugge; […]. Come ritrovare il contatto con il mondo senza averne paura, senza temerlo o divorarlo? Abbiamo imparato a diffidare, a indossare maschere, a proteggerci, a evitare il nemico.. Ma ora […] bisogna lentamente riprendere a sentire.”

 

Cosa si intende per «sentire»? Abituare di nuovo il tatto a percepire il mondo esterno, tanto è vero che (piccolo regalo che voglio fare) come primo passo, Marinetti suggerisce di imparare a indossare perennemente i guanti per amplificare le sensazioni provenienti dalle altre parti del corpo e ritornare a “toccare con mano”, con percezioni alterate ma non falsificate, una volta tolti i summenzionati, artificiali, accessori.

 

Innumerevoli sono i dibattiti e le opinioni a tal proposito, poiché, come lo stesso poeta riconosce e nella società contemporanea ormai costituisce una falsa credenza, il sol parlare del corpo costituisce, per molte menti, persino intellettuali, un esplicito riferimento al sesso, al tabù e ai rapporti fisici di ogni genere: è proprio questo ciò di cui dobbiamo liberarci, del filo corto che collega falsamente ogni riferimento alla nostra libertà d’espressione, corporea e non, a un falsa e malsana ideologia di esibizione a tutti i costi, per qualsivoglia motivo. 

 

“Gli esseri umani parlano con la bocca e con gli occhi, ma non giungono a una vera sincerità, data l’insensibilità della pelle. Mentre gli occhi e le voci si comunicano le loro essenze, i tatti di due individui non si comunicano quasi nulla nei loro urti, intrecci o sfregamenti.”

 

Per tal motivo, Marinetti crea la scala educativa del tatto, che personalmente ho sperimentato e trascina in un universo di esperienze sensibili, per quanto dagli esseri umani giudicate assolutamente normali e quotidiane, in realtà straordinarie, se non vi è mai stata posta particolare attenzione prima d’ora.

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Ovviamente l’aumento della sensibilità epidermica non si ferma qui, ma siamo solo all’inizio: la pelle è solo la porta che conduce all’interno del proprio universo. Come poter esprimere le nuove sensazioni, la propria presenza, in modo appropriato? Ancora una volta, Marinetti non cessa di stupirci: la sua scrittura è il segreto. Dare forma visibile al mondo da noi vissuto trasmettendo la nostra visione tramite la forza, la forma e l’ampiezza delle parole che utilizziamo, che scriviamo poiché il tatto, così educato, permetterebbe di farci percepire in modo diverso, e da qui il poeta sovversivo comincia il suo excursus verso la rottura di alcuni assiomi letterari e quindi di pensiero affinché anche noi vediamo la realtà e la descriviamo in modo molto più attento e dettagliato:

 

“Noi distruggiamo sistematicamente l’Io letterario perché si sparpagli nella vibrazione universale, e giungiamo ad esprimere l’infinitamente piccolo e le agitazioni molecolari.”

 

La pressione della mano nell’incidere il foglio bianco, la sfumatura, il colore, le parole utilizzate e l’ordine scelto per l’espressione del pensiero: tutto forma parte del circolo di preziose idee e opinioni che scopriremmo se per una volta non dessimo così tanta fondamentale importanza a ciò che va al di là della nostra pelle ma rivolgessimo lo sguardo verso l’interno.


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L'autore

 

Filippo Tommaso Marinetti nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1876, fu padre del Futurismo, estimatore senza uguali della modernità, del progresso e della civiltà industriale.

Formatosi nel clima del Naturalismo e del Simbolismo, è stato anzitutto uno scrittore e un poeta. Nel suo lavoro esprime la necessità di diffondere in tutti i campi artistici quegli stessi caratteri tecnologici e innovativi della società industriale, così da integrare armoniosamente la produzione culturale all’interno del nuovo mondo meccanico. Il futurismo, inizialmente nato come movimento letterario, si estese in breve tempo alla scultura, al disegno, alla musica.

 

Il libro

Titolo: Tattilismo e lo splendore geometrico e meccanico

Editore: fve

Pagg.: 60

Prezzo: €13,00

Voto/Valutazione: 10