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Le strane vittime di Daniel Saldaña París

09/02/2023 00:01

Admin

Recensioni, home,

Le strane vittime di Daniel Saldaña París

A cura di Gianfranco Cefalì

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Daniel Saldaña París 

 

In mezzo a strane vittime

 

Edizioni Arcoiris

 

Le recensioni in LIBRIrtà


A cura di Gianfranco Cefalì

   

    Questo romanzo è stata una scoperta, un viaggio. Inutile girarci intorno, ultimamente utilizzo spesso anche io la parola viaggio quando parlo di un libro. Non sempre questo termine si addice, come non sempre i libri sono una scoperta. Potrebbe sembrare una metafora stanca, forse sarebbe meglio dire stantia, una metafora che ha il sapore vecchio e un cattivo odore. Eppure… oppure… oppure vi potrei parlare di un viaggio da parte del professor Marcelo Valente da Madrid verso Los Girasoles, viaggio fatto durante un anno sabbatico per portare avanti un suo studio su Richard Foret, pugile, poeta artista che ha girato un po’ anche lui. Lo so, so benissimo che potreste trovare non interessante un viaggio intercontinentale in aereo, eppure… eppure vi troverete anche voi su quell’aereo e “scoprirete” molte cose preziose. Oppure… oppure vi potrei parlare di un altro viaggio, quello che Rodrigo fa con la sua Ceci su di una macchina rossa, di seconda mano, con la testa appiccicata al finestrino. Viaggio che li condurrà da Città del Messico fino a Los Girasoles. Oppure… oppure vi potrei parlare di un viaggio diverso, un viaggio dentro la mente di Rodrigo, e qui ci vorrebbe Cartesio. Oppure… oppure vi potrei parlare di un terreno incolto, una gallina e una coperta tigrata con qualcosa sopra. E vi potrei parlare di un viaggio lisergico, allucinatorio provocato dalla tequila mischiata a un’altra sostanza. 

    Oppure vi potrei portare direttamente dentro il romanzo con una citazione: “Qual è il suo giardino coltivabile? Qual è il pezzo di mondo che gli è toccato in sorte, anche solo per incendiarlo? Quale posto pieno di sacchetti del supermercato pieni di cadaveri su cui costruirà il tempio della sua indifferenza?”

     Vi potrei parlare del concetto di ripetizione… di iterazione dei gesti, della vita: “Cagna dal dorso arcuato che monta metodica e tranquilla, le ossa che ci tengono in piedi, fino a farci crollare.” Oppure… oppure pensare a un senso più profondo: “Ciò di cui Rodrigo aveva bisogno erano motivi per pentirsi quando avrebbe compiuto mezzo secolo e, guardandosi indietro, avrebbe detto con un tono moralistico e sentenzioso: avrei dovuto fare…”

    Ci sarebbero veramente tanti spunti in questo libro, ma è giusto che siate voi a scoprire questa storia e questi personaggi. Perché potrei anche parlarvi di Jimmie e Micaela e potremmo parlarne per ore tra strani rituali e ipnosi, oppure parlare dello stato dell’arte, oppure ci potremmo concentrare sull’artista pugile poeta e parlare del Sud America, del Messico, della sua Bea e dell’amore.

    Questo è un libro freddo che riesce a produrre calore. Il suo autore riesce a usare diversi registri per le varie parti della storia. Se inizialmente proviamo quasi antipatia per Rodrigo e il suo modo di pensare e agire, se veniamo storditi dal tono saggistico della seconda parte, il calore si sprigionerà invece dalle prime pagine, con un’alternanza di prima persona, quella di Rodrigo, e una terza persona nelle altre parti. Lo scrittore riesce benissimo nel suo intento di portare avanti la storia e tutti i ragionamenti a essa connessi. Romanzo dal profondo sapore letterario e umano, che non elargisce altezzosamente cultura ma incastra a dovere la trama con una scrittura asciutta ma allo stesso tempo ispirata. Si ha infatti la sensazione che le parole, mai superflue, servano tutte, che ogni singola frase abbia un preciso compito e tutto il suo insieme stia in piedi in modo meraviglioso. 

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    Un romanzo che potrebbe sembrare corale dai tanti personaggi che ho citato ma che resta profondamente scritto attraverso Rodrigo e così facendo viene spontanea un’immedesimazione che porterà tanti lettori a porsi domande molto interessanti.

    Un collegamento letterario mi è subito venuto in mente: Un uomo che dorme di Georges Perec. Se in Perec il discorso è più estremo e di conseguenza più ideologico, che come sappiamo non porterà in realtà a nulla, in Daniel Saldaña París il discorso si fa più umano, più intimo, lasciandoci dentro una sorta di malinconia e magia tipica di certa letteratura sudamericana.

    Un autore che non conoscevo, perciò per me è stata una scoperta. Uno scrittore che con questo suo libro, che rappresenta il suo esordio letterario uscito in Messico nel 2013, si pone davanti al lettore con la sfrontatezza dell’esordio ma con tutte le capacità di un narratore navigato, dimostrando grande cura nella scrittura e nella costruzione della storia.

    Un plauso a Edizioni Arcoiris per aver portato quest’opera in Italia e un grazie al grande lavoro non solo di traduzione di Gianni Barone, che instancabilmente tesse trame tra noi e una certa idea di letteratura.


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L'autore

Daniel Saldaña París è un poeta e romanziere messicano. Ha esordito con "En medio de extrañas víctimas". Nel 2015 è stato incluso nell'antologia México20: New Voices, Old Traditions (Pushkin Press), che celebra i migliori giovani scrittori messicani. Nel 2017 è stato scelto come uno dei Bogotá39, una selezione dei migliori giovani scrittori latinoamericani under quaranta.

 

Il libro

Titolo: In mezzo a strane vittime

Edizioni: Arcoiris

Pagg.: 324

Prezzo: € 15,00