Luigi Pulvirenti - Hit parade - Algra editore - Le interviste
Ciao Luigi, a nome di tutti coloro che lavorano per il blog Letto, riletto, recensito! ti ringrazio per il caloroso affetto e la premura che hai avuto nel concederci sin da subito un preambolo di intervista. Dal sette novembre nelle librerie il tuo nuovo libro, Hit Parade, Algra editore. Una raccolta di emozioni narrate, con le sembianze del racconto, trovano ispirazioni da momenti socio-musicali e non sempre i fattori sociali coincidono con quelli temporali della musica che citi. Sei pronto? Iniziamo.
1. Date le tue precedenti esperienze in letteratura, che ci permettono di conoscere un camaleontico scrittore, la prima domanda che insorge è perché hai (quasi?) deciso di scrivere una antologia con tempi sociali e musicali che non corrono di pari passo: perché scrittore Pulvirenti? Perché giornalista Pulvirenti? In realtà ho solo cercato di raccontare il mio rapporto con la musica. Sono fermamente convinto del fatto che sia possibile ricostruire la biografia di ciascuno di noi attraverso le canzoni che hanno segnato i momenti più importanti, o semplicemente le stagioni della nostra vita. Canzoni che hanno voluto dire qualcosa per noi, non necessariamente famose, conosciute celebrate. Per questo il titolo è una provocazione: Hit Parade non vuol dire che la musica debba essere classificata ma, anzi - all’opposto - che essa sfugga a qualsiasi classificazione. L’unica cosa che conta è l’importanza che ha avuto per noi.
2. Tu manchi dalla scena dello scaffale da libro, dato che uno dei tuoi lavori non ti fa assentare dalla editoria, da circa tre anni, quando hai narrato, assieme al protagonista, Michele Spampinato, del saggio/romanzo "Quando saremo tutti nella nord", uno spaccato sociale e sociologico di un determinato codice che ha fatto infuriare alcuni e ha illuminato altri, me per primo, sulle funzioni ambientali che lo sport può "servire" al popolo: un successo che in verità non ha fatto sentire la tua assenza ai tuoi lettori, perché a tutt’oggi quest’ultimo libro è il più venduto della tua produzione. Adesso ti riproponi con una raccolta, che, così come il precedente, ha un titolo accattivante che sembra puntare ad un aspetto determinato e basta, ma in verità vi rientra la socialità e la sociologia, ancora una volta. È un mio errore, una mia infatuazione della ’penna’ di Pulvirenti scrittore, o una tua strategia, o una tua tendenza? Desidero ricordare che nei due precedenti romanzi si presenta il medesimo aspetto socio-sociologico (in D’estate i temporali, con la virtù/disgrazia del sentimento di coppia; in Dorival de Bahia con la presenza di un uomo venuto da non si sa dove che fa pseudo miracoli con bimbi autistici o in coppie o in contesti familiari).Io non credo che la funzione di un libro sia quella di fornire un messaggio al pubblico dei lettori. Sia esso di nature politica, filosofica, sociale, sociologica. La funzione della scrittura, nella forma del libro, è per me quella di raccontare storie. Nella quali ci si possa ritrovare, immedesimare, o magari confutare come un qualcosa di estraneo al proprio vissuto. La scrittura deve suscitare questo tipo di emozioni. Poi che riuscendo a farlo, possa comunicare una morale può anche accadere. Per andare a Quando saremo tutti nella nord, noi (io e Michele Spampinato) abbiamo raccontato una esperienza di vita, forte, complessa e significativa, attraverso la quale è emerso uno spaccato sociale e un certo modo di svilupparsi delle relazioni umane in un microclima specifico quale è quello della curva di una squadra di calcio. Ma questo è accaduto perché la storia aveva una valenza, non perché è stata utilizzata come pretesto per sostenere la tesi. Se l’avessimo fatto, il libro non avrebbe avuto la fortuna che ancora oggi continua ad avere.
3. Per la prima volta con te si realizza un fatto nuovo: il libro lo troviamo prima negli scaffali fisici e in quelli virtuali e solo dopo tre settimane lo ’incontreremo’ presentato dall’autore. Concedici la domanda: tu sei un Re Mida di marketing e sport (a Catania sei il signor #SERIEA della pallavolo), è una strategia al di là della certezza della qualità che io ripongo sula tua nuova opera per fare un expolit che annulli totalmente il boom dei precedenti tre libri? Alla quarta prova letteraria volevo solo capire se c’era attesa, per questa uscita o meno. Andare in libreria prima della presentazione è un rischio, che ho voluto correre insieme all’editore. Devo dire che la risposta è stata confortante: il libro si sta vendendo e le prenotazioni - sia dalle librerie indipendenti che dai grandi circuiti - si stanno moltiplicando.
4. Luigi Pulvirenti, abbiamo scoperto... ma credo lo si sappia in tutto lo stivale, è un ’devoto’ della musica di Mario Venuti, prima ancora dei Denovo, band storica catanese che sdoganò i confini trinacriali con una new wawe innovativa e particolare: c’è della sudditanza "ricevuta come dono" di questa band e di questo cantautore, che ti ha spinto a scrivere quest’ultimo libro?I Denovo, insieme a Sergio Caputo, sono stati la colonna sonora della mia vita. Non c’è stato un solo momento significativo che non abbia avuto una loro canzone come sottofondo. Quindi, certo, dentro il libro si trovano entrambi.
5. Le note dolenti non mancano mai. Il calcio. Lo vivi a 360°, cultore, tifoso, giornalista, opinionista, scrittore, il tutto in un intercalare tipico del catanese: "si va bene il bel gioco, il Chelsea, l’Inter, il Barcellona, Sarri e il Napoli... ma u Catania è u Catania". Tempi duri per il Calcio Catania da tre anni circa, questo libro, del quale, possiamo svelarlo, qualcosa ebbi il piacere di leggere per tua gentile concessione, può essere anche un portafortuna che riproietti la compagine etnea in serie B?Questo potrebbe essere l’anno giusto. La squadra è forte, il progetto societario è più forte, abbiamo un grande allenatore - Lucarelli -, ci sono tutte le condizioni per tornare in serie B. Questo non toglie che, per quanto mi riguarda, e per ragioni che più volte ho spiegato in passato, considero la stagione di Nino Pulvirenti conclusa.
6. Personaggi del mondo musicale nonché giornalisti di levatura esponenziale, sono chiamati a dialogare con te il 24 novembre presso il teatro Machiavelli in Piazza Università a Catania, per la prima assoluta di presentazione dei Hit Parade, mi e ti chiedo, può cambiare l’aspettativa del pubblico in base a ciò che accadrà dopo il 5 novembre? Perdona la domanda, ma ogni connotazione sociale è invasata dalla bestialità umana che ha trasformato l’eleganza e l’importanza della politica in sciatteria e miseria.Luigi D’Angelo e Gianni Caracoglia sono due nomi importanti. Luigi, adesso direttore di Ultima Tv e giornalista raffinato, è stato uno dei più importanti deejay della scena musicale catanese negli anni in cui Catania venne definita (secondo me, in maniera errata) la Seattle d’Italia. Il suo Sunday Rock all’Empire ha fatto tendenza, educando intere generazioni all’ascolto di una musica non sempre da classifica. Gianni, nella sua ultra ventennale carriera, ha intervistato buona parte dei più importanti esponenti della scena musicale nazionale ed internazionale. Dialogare con loro - con la moderazione di un raffinato sceneggiatore televisivo, come Davide Chiara - della "mia" musica è, prima ancora che una opportunità, un privilegio.
7.Nonostante tu abbia alle spalle dei successi importanti, e editori in fila per averti nel loro schieramento, hai scelto una realtà indipendente e sempre siciliana. È pur vero che da una decina di anni la scuola dell’editoria indipendente sta prendendo a ceffoni certe major, ma il tuo caso è diverso: Luigi tu, ed io lo so, hai proposte da editori che hanno fatto la storia di questo paese, eppure hai deciso di cavalcare l’onda dell’indipendenza editoriale: hai deciso di far diventare un mostro sacro Algra Editore? Lo dico perché già Algra lavora benissimo, ma tu ogni cosa che tocchi diventa oro...Alfio Grasso è un editore che ha un progetto in testa chiaro e molta determinazione nel perseguirlo. La qualità delle sue edizioni è cresciuta tantissimo, oggi fa un prodotto che non ha nulla da invidiare alle major. Quando gli ho parlato dell’idea di libro che avevo in testa - lo scorso luglio - ,mi ha fatto firmare subito, senza che avessi scritto solo una pagina. Una simile dimostrazione di stima non mi ha lasciato indifferente. E’ l’inizio di un percorso comune, spero ricco di soddisfazioni.
Grazie Luigi.
Salvatore Massimo Fazio, ha intervistato Luigi Pulvirenti per Letto, riletto, recensito!