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Luca Ricci - Trascurate Milano - La nave di Teseo

31/03/2019 01:01

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Luca Ricci - Trascurate Milano - La nave di Teseo

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Luca Ricci - Trascurate Milano - La nave di Teseo

Il consigLIBRO della settimana

A cura di Letizia Cuzzola
Trascurate Milano (La nave di Teseo, 2018) è un racconto fotografico seppur privo di figure iconiche perché è il suo autore, Luca Ricci che abbiamo intervistato lo scorso 27 giugno 2018, a ’funzionare’ per immagini: plasma la parola in sensazione, la sensazione in oggetto tangibile, materiale nella sua immaterialità.
Siamo nella metropolitana di Milano, non più, essa, crocevia di scambi ma un sottobosco per segugi alla ricerca degli umani umori, un universo parallelo in cui «subiamo un’imposizione a cui è impossibile ribellarci, un po’ come di sopra subiamo il Natale», perché sì, siamo a Natale e Milano è una città educata dal freddo, bella solo e forse a Natale quando la frenesia ha una luce diversa, scava diversamente nel tempo e nelle attitudini di chi la attraversa.
Il protagonista narratore ha una famiglia, è sposato e ha una figlia, ma ciò non gli impedisce di avere un’amante, una via di fuga o di ’compensazione’, come leggiamo. Punti fermi fra virgole. 
L’impressione, scorrendo le pagine, è quella di trovarsi su un binario sconnesso che obbliga a cercare appigli, vie di fuga. Il lettore si ritrova, spesso, a riconoscere che ognuno di noi ha qualcosa del protagonista. La vita quotidiana, il ménage familiare, diventa un intervallo fra le ossessioni che dettano i nostri tempi interiori. 
In Luca Ricci tutto sembra Anima, Spirito alla ricerca di un equilibrio che brama e rifiuta. E nella ricerca arriva lei, Martina, una ragazzina che «si lascia rubare qualcosa di più profondo della sua dignità di giovane, permette che io veda il suo male di vivere». Un veleno che nutre e fa da antidoto, anche se «ci usiamo, come del resto fanno sempre tutti, [...] Ma è bello credere di essere speciali, anche solo nel volersi abbrutire sempre più, cercare di primeggiare nel degrado, eccellere nel disonore».
«Il sacro lo lascio agli officianti del Natale, io preferisco fabbricarmi il mio idolo». Sacro e profano in "Trascurate Milano" si fondono: la sacralità del libero arbitrio e delle pulsioni, il profano delle regole prestabilite e sciatte. 
Non è nell’amletico ’essere o non essere’ a muovere Luca e la sua scrittura ma ’vivere o sopravvivere’ e i personaggi dei suoi libri vivono, raschiano i limiti e li cesellano come vetrate gotiche, come artigiani dalle mani agili e veloci laddove tutti vorremmo avere il coraggio di metterci in gioco per mantenere il nostro equilibrio squilibrato.
Titolo: Trascurate MilanoAutore: Luca RicciEditore: La nave di TeseoPagg: 86Prezzo: € 9,00Voto 8.5

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