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È "La biblioteca dei fisici scomparsi" (Garzanti), di Barbara Bellomo, il #consigLibro gennaio 2025

01/01/2025 00:01

Admin

Recensioni, home,

È "La biblioteca dei fisici scomparsi" (Garzanti), di Barbara Bellomo, il #consigLibro gennaio 2025

#ConsigLibro #Dicembre 2024

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Barbara Bellomo

 

La biblioteca dei fisici scomparsi

 

Garzanti

 

#Le recensioni in Librirtà

#ConsigLibro Gennaio 2025


A cura di Salvatore Massimo Fazio

 

    “E la scomparsa misteriosa e unica di Majorana”: così cantava Franco Battiato in Mesopotamia, inedito nel doppio album live del 1989 “Giubbe Rosse”, esaltando la bellezza del buio della risposta alla domanda: che fine fece Majorana? A raccontarlo potrebbe essere Barbara Bellomo nel suo nuovo romanzo, “La biblioteca dei fisici scomparsi” (Garzanti, pp. 256, € 16,90), dove la protagonista è forse l'unico personaggio in fiction che l'autrice etnea descrive. È una bibliotecaria, la signorina Ida, presso l'Istituto di Fisica di Via Panisperna, proprio quell'istituto che negli anni Trenta vide il gruppo denominato “I ragazzi di Via Panisperna”, al quale apparteneva il catanese Ettore Majorana, di cui non si è mai saputo che fine abbia fatto dopo aver preso un traghetto Napoli-Palermo-Napoli. Erano anni in cui le donne, nonostante la loro voglia di conoscenza non potevano imporsi perché relegate da assurde leggi del non fare nulla, tutto era un divieto: divieto di insegnamento, divieto di libertà, divieto di uguaglianza. Ma ecco che la bravura della Bellomo, senza osare e senza polemizzare, porta in auge Ida a rappresentare la donna, posizionandola come bibliotecaria di uno dei maggiori luoghi dove la storia si intreccia col mistero.  Con questo romanzo, che non è centrato sulla figura di Ettore Majorana, quanto sulla lotta sociale per imporre i diritti e la volontà delle donne, la Bellomo riesuma anche tutto il gruppo dei famosi ragazzi di quell'istituto. 

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Ida, superata la guerra e le beghe del padre, riuscirà a rincontrare Ettore Majorana, in quella che definiamo “la metafora per antonomasia” - diremmo in termini psicoanalitici - “della propria escavazione”: ritrovare l'altro per  ritrovare se stessa, per il ritrovarsi. Ciò che ancora una volta sorprende della scrittura dell'insegnante di materie umanistiche e letterarie, è quell'intuito del narrare la verità con il rimando alla storia: se in altre epoche e momenti era una disciplina che non ci piaceva, troppo intrisa di date e di nomi di battaglie o rivoluzioni, con la Bellomo la bellezza della scoperta e dell'indagine di fatti realmente accaduti diventano piacevoli da esplorare e approfondire. 

   Edoardo Amaldi, Oscar D’Agostino, Enrico Fermi, Ettore Majorana, Bruno Pontecorvo, Franco Rasetti, Emilio Segrè, erano questi i famosi ragazzi di via Panisperna, gruppo di scienziati e intellettuali che 'spulciarono', passate il termine, nella fisica fino a raggiungere risultati ancora oggi importanti per l'evoluzione scientifica. Quasi un viaggio tra mistero, scienza e umanità perduta è questa ultima fatica letteraria di Barbara Bellomo, tant'è che il romanzo sorprende anche per la sua capacità di intrecciare il fascino del mistero con la profondità della riflessione umana. La Bellomo riesce con alta maestria a tessere un intricato dedalo di enigmi, dove il rigore della fisica si mescola alla tensione narrativa di un thriller, creando un'opera che piace molto e che non teme di sfidare i confini tra letteratura di genere e romanzo filosofico. Regalo di Natale? Si, assolutamente!


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