A cura di Domenica Blanda (aka Anna Cavestri)
“La teoria della stranezza” (Miraggi edizioni, 2020) di Pavla Horáková (in foto), in effetti strano lo è, ma strano in positivo. A cominciare dai titoli dei capitoli che sono 41 e non svelo la sorpresa. Ada, la protagonista, vive a Praga ed è una ricercatrice dell’Istituto di Antropologia Interdisciplinare impegnata in una particolare ricerca su cui sta lavorando ha per titolo: “La percezione soggettiva della compatibilità visiva reciproca”.
Nell’Istituto, le cui ricerche sono finanziate da proventi pubblici, si studiano fenomeni alquanto “strani“, i colleghi di Ada, ben caratterizzati, ad ognuno ha dato un soprannome che sintetizza la loro personalità, ed è inutile dire che sono quantomeno tutti abbastanza originali, lavorano per esempio per dimostrare se la legge di Murphy è dimostrabile, ma c’è anche chi vuole insegnare a quattro pappagalli qualche semplice frase ceca per poi inserirli nella gabbia insieme a pappagalli che non sapevano parlare, ipotizzando che i primi avrebbero insegnato agli altri a parlare e chi ha preposto scale di lettura di fenomeni di evacuazione degli umani.
Non ha molta stima di loro, in verità nemmeno di se stessa, ma ama il quieto vivere, e cerca di andare d’accordo con tutti. Tutti loro rappresentano una Praga che non è più quella della famosa Primavera. È una Praga dove dominano gli arrivisti, dove spicca gente senza più ideali, dove la cosa più importante è arricchirsi, fare carriera. È la Praga del neoliberismo imperante in cui Ada fatica a trovare una sua dimensione. Col turbinio dei pensieri di Ada che riflette su tutto e soprattutto sulle strane coincidenze, si passeggia nella moderna Praga sull’impronta di quella che è stata prima di fare parte dell’UE, dove oggi ci sono i mendicanti o i tossicodipendenti nel passato c’era il quartiere dei senza tetto, Ada elenca monumenti e quartieri del prima e di ora trovando sempre qualche connessione,come se il passato non è proprio passato e la Cecoslovacchia faccia ancora fatica a scrollarselo di dosso.
L’esempio è sua madre ed altre donne della sua età che si vestono e si pettinano ancora come allora. Ci sono tante coincidenze che si ripetono nella sua vita che sembrano di importanza relativa, ma per lei la ricerca del senso di queste da qualche parte va cercata: perché ogni volta che ascolta il notiziario o legge qualche giornale le notizie di riguardano tutte una stessa zona della città e sono così assurde? Perché ogni volta che guarda un orologio compare sempre la stessa ora? Giusto per non annoiarsi: ”Una delle mie caratteristiche è che trabocco di idee e ho una teoria su tutto“, Ada ha un mercato di vendita grazie ad un collega ingegnere con cui ha avuto una piccola convivenza che ha scoperto che dai suoi sogni folli è possibile progettare oggetti e si presta come soggetto di ricerca perché lei è tra quei pochi che per la maggior parte delle notti sperimentano la fase REM, dalla quale scaturiscono sogni e cose inimmaginabili, che vengono registrate perché parla durante il sonno. Qualche idea ha fruttato denaro. Insoddisfatta della sua vita, ad un punto di stallo della sua ricerca, in crisi nel rapporto con gli uomini, Ada a poco a poco si trova anche impegnata nell’indagine sulla misteriosa scomparsa del figlio della sua collega Valerie , al momento bibliotecaria: Kaspar Hauser.
Kaspar Hauser figlio di Valerie, che era stata a scuola con la mamma di Ada, è un personaggio enigmatico che si volatilizza, scompare, ricompare. Incerta la sua identità, non si sa bene cosa egli voglia dalla vita, almeno questo è quanto affermano quelli che lo hanno conosciuto. È durante questa ricerca che Ada si imbatte sempre più in quegli strani fenomeni, in strani eventi che sembrano tutti connessi tra loro e che le fanno concepire una teoria che chiamerà “teoria della
stranezza”. Anche la sua famiglia, si rivela strana, sebbene ha sempre mantenuto una sorta di “normalità“. I genitori che vivono in case diverse, lei la figlia di mezzo con più responsabilità, la sorella perfetta ed il fratello un po’ bohémien e gay, la nonna in procinto di sposarsi nella casa di riposo, le riserverà sorprese non da poco, che le faranno cambiare le idee che si era fatta proprio sulla sua famiglia.
Il padre è un personaggio strano, manco a dirlo, ma avrà una grande rilevanza nel romanzo e nella vita di Ada. Per dipanare la matassa, quando la realtà sembra sfuggire da tutte le parti, tra il serio ed il faceto troverà perle di filosofia di vita come illuminazione: (dopo aver trovato più volte formiche nel the a casa della madre) ”ormai ho accettato che il mondo è strano, e gli insetti non fanno eccezione “.
“Quando due amanti si conoscono si fidanzano anche le loro colonie di batteri” (ossessionata dai chili di batteri che ci sono nel corpo umano. Sui politici “Sono uno uguale all’altro e si avvicendano senza che la maggior parte della popolazione se ne accorga“. ”Se non sai che fare della tua vita cambia pettinatura“ (lei che era ossessionata all’idea di tagliare i capelli)” ed altre che possono sembrare banali ma hanno tutte un significato che è tutt’altro.È molto ironico il linguaggio e molto introspettivo, Ada narra in prima persona. Ada, quella così insicura nelle relazioni d’amore, quell’Ada che va da una psicologa, Nora, anche lei un po’ “strana” e non propriamente ortodossa in quanto a setting, Ada che si rivolge alla fisica quantistica perché la realtà sembra sfuggirle da ogni parte. Comunque non è solo un libro di stranezze è soprattutto, un libro molto bello, coinvolgente, che ci induce a riflettere sui limiti della nostra razionalità e che fa riflettere che mai bisogna pensare che fatti e persone siano scontati.
Scoprire questa scrittrice, del 1974, scoperta e tradotta per la prima volta in Italia da Miraggi è stato davvero un piacere, ha scritto anche altro al momento non tradotto in italiano, spero presto. È una scrittura accattivante, ironica, scorrevole, profonda, grazie anche alla traduttrice.
È da leggere per assimilare la sua bellezza.
L'autrice
Pavla Horáková (1974) è scrittrice, traduttrice, giornalista letteraria e radiofonica. Tra il 2010 e il 2018 ha pubblicato una trilogia poliziesca per ragazzi; ha lavorato a un progetto radiofonico incentrato sull’esperienza dei soldati cechi; ha pubblicato insieme a Alena Scheinostová e Zuzana Dostálová la novella Johana e il tradotto da Laura Angeloni La teoria della stranezza, vincitore del prestigioso premio letterario Magnesia Litera.
Il libro
Titolo: La teroria della stranezza
Autrice: Pavla Horáková
Edizioni: Miraggi
Pagg.: 400
Prezzo: € 24,00 (In e-pub: € 12,99)
Voto/Valutazione: Da leggere per assimilare la sua bellezza