Clara Caroli - La casa dei cuori sospesi - La Corte
Il consigLIBRO Natale 2018
Da Moncalieri, in provincia di Torino, dove il qui scrivente fu di casa, Clara Caroli, pubblicata con l’autoctona piemontese La Corte Editore, si diverte a confonderci nei primi capitoli per l’appunto... e fa bene! Perché vi chiederete, ve lo dico. Perché un romanzo che improvvisamente, dal giorno dell’uscita negli scaffali italiani, appare ovunque, qualcosa deve e ha dovuto pur darlo per conquistarsi prima degli angoli, poi delle pagine intere nei media.
Ambientato nella stessa cittadina di Moncalieri, a ridosso di Torino, nella prima cintura della città sabauda, per essere precisi, dove quelle volte che vi torno, vado a confondermi - nuovamente - tra la scelta di un film all’UCI e due passi giù, alla libreria Mondadori, per verificare se i miei libri sono presenti... mi son perso...
Replay Ambientato a Moncalieri, due amiche , colleghe e coinquiline, decidono di aprire una libreria, che il nome è tutto dire, così esordirà un loro docente. Già dall’overture, che è per l’appunto, voglia di metter su una attività come la libreria, subentrano una serie di personaggi, che grazie alla brillantezza letteraria della bellissima e bravissima Clara Caroli (vedere foto in ultima pagina del libro), ci mettono confusione, che di colpo, così non sarà più.
Il cuore sospeso: è lui il protagonista.E come lo troviamo? Semplice, leggendo questo romanzo, scorrevolissimo, ma che ci proietta alla riflessione interiore.
C’è una villa, dove vivono le due socie, amiche, colleghe, Romina e Stella, che è una specie di comune anni sessanta, dove vivono anche atre persone. Tutte vicinissime alle due libraie. Emotivamente, vi è conforto, divertimento e bellezza. Emotivamente m’è parso di vedere le sorelle Sciacca, proprio le due libraie catanesi che qualche anno fa, saltarono alla cronaca della stampa mondiale, perché appesero alla vetrina della piccola libreria catanese Vicolo Stretto, un foglio con scritto su che non si vendeva il libro del figlio di Totò Riina. Tutti le vogliamo bene, proprio come vogliono bene a Romina e Stella del romanzo della Caroli.
Addentriamoci nel romanzoSebastiano gira tra gli scomparti di un supermercato e la sua presenza è visione per mettere in crisi Romina, che è fidanzata con Matteo, con il quale è in crisi, quest’ultimo è il classico artista con la testa tra le nuvole, ma che riserva sorprese inaspettate, come la richiesta che fa alla stessa libraia di andare a convivere. Romina vorrebbe più stabilità di coppia, ma sa che non è facile con il suo compagno, tra l’altro traditore con la scusante di reading poetici che va a seguire o a rappresentare. Dove si può colmare questo vuoto di stabilità? Nella Villa di cui sopra accenno.
Ci si aiuta tutti, con una parola di conforto, con gag che vengono fuori e ti fanno divertire, alcune lasciano l’amaro in bocca, ma subito vi è quel mood che a mio parere dovrebbe rigorosamente essere insito in ogni essere umano: la reazione. Reagire.
Tanto che mi vien da credere che gli psicologi, abbiano risolto tutto se consigliano questo libro a casi disperati ma anche a casi più leggeri.
La crisi sentimentale di Romina è condivisa con i vicini che soggiornano in altre zone della stessa location, vicini che diventano amici fidati e che danno pareri anche solo con un atteggimento, magari non sapendo che stanno iautando l’altro.
Filantropia pura!Clara Caroli ha creato e fattomi rivivere la voglia della provincia torinese, però senza più acredini, - ne ho vissute parecchie -, sentimentali e minchiate varie e addirittura, quando appare il simpatico tatuatore, mi son ricordato di Gabriele dei Mutanti, che lo studio non ce l’ha a Moncalieri, ma a Trofarello. Gabriele è simpatico e anche bravo, ma per me che detesto (detestavo?) il tattoo’s world, perdonatemi l’errato uso del genitivo sassone, è davvero sorprendete.
Telefono a Fabio"Questo libro è una induzione cambiare e a non discriminare, a non stare male, a non prendersela per nulla, ad afforntar e regire". Queste sono le parole che ho detto a Fabio, appena l’ho finito. «Lo leggi e lo recensisci?» «Si». «No - replico io - lo voglio recensire io anche se farò fatica, e non mi importa come ne parlerò o se non userò un linguaggio di scrittura corretto o gli standard classici per le recensioni. C’è pure Cioran citato». «Beh sei tu lo specialista in Cioran, sei tu che hai vissuto la Torino della provincia, sei tu che l’hai amata e odiata... che vuoi da me? Devo lavorare a quell’altro articolo, sennò poi chi ti sente?».
Era tutto scritto, dovevo farla io la recensione Clara Caroli, che spero mi perdonerà per le ripetizioni, e per questa, "non", recensione, con certosina ricerca della qualità e semplicità, ha scritto un romanzo di sincerità e profondità dei rapporti umani e amicali, senza usare il concetto di droghe a tutti i costi, si, è vero qualcosa emerge, quando racconta che al sabato tutti sono strafatti, ma non più di tanto.
Mi son spiegato la grandezza di questa opera proprio per il suo stile, non dimentichiamo quanti anni la giornalista piemontese ha collaborato con Repubblica, che giornalistico non lo è (doppio plauso: non ci da notizie mitraglietta, ma bei capitoli brevi che non vedi l’ora di iniziare il successivo per sapere come si evolve la storia).
Un testo terapeutico"Embhé" vi chiederete? Ma che razza di recensione è questa? «Probabile - rispondo - sia una non recensione». E i personaggi annunciati all’inizio? Qualcuno in qualche modo l’ho tirato fuori, il tatuatore ad esempio, ma anche uno straniero che si trasferì in Italia, a Parma, per poi finire nella Villa a fare da giardiniere, o ancora la tatuata Carol, che si incontra con il medico, o Sebastiano, che vi svelo, non sa ancora che il primo pensiero che fece Romina nel vederlo era "quanto è alto, come faccio a baciarlo?", sono tutti pensieri, associazioni, elementi, che vengono fuori a molti di noi e che la psicologia a tutti i costi punta a spiegare e a spiegarselo. Basterebbe invece questo bel libro, che mi auguro già abbiate prenotato e che tra meno di 30 minuti potrà essere nelle vostre mani.Potrei parlavi di Clotilde o Sarino, Carol, Meo, Jeorge... ma vi perdereste una importante fiala per renderla unica questa vita.Buona lettura.... ops dimenticavo, fatemi sapere come cambierà la vostra... di vita.
P.S.Bellissima l’illustrazione in copertina curata da Anna Obert.
Titolo: La casa dei cuori sospesiAutrice: Clara CaroliEditore: La CortePagg.: 234Prezzo: € 17,90Voto: 10 e lode!