A cura di Letizia Cuzzola
Cristiano Carriero con il suo “24 dicembre” (Les Flâneurs, 2021) ci fa fare un salto nel passato: l’impressione, leggendolo da appartenente alla stessa generazione, è quella di esser quasi obbligati a citare l’attualissimo e in voga slogan “ti sblocco un ricordo”. E di ricordi Carriero ne ha sbloccati tanti e con consapevolezza: «È per questo che mi affido alla scrittura e ai ricordi, nella speranza che queste pagine ti raggiungano e ti facciano ancora sorridere», non scrive per noi ma è come se lo facesse.
Siamo a Bari davanti alla Libreria Laterza, alla vigilia di Natale del 2020; non una data a caso ma una promessa che viene mantenuta dopo vent’anni: «È per questo che la vigilia di Natale ha un significato particolare per tanti di noi. È la promessa di poter tornare, il pensiero di riportare tutto a casa almeno per un giorno. O l’illusione poterlo fare definitivamente, perché in fondo è questa la nostra missione: ritornare». Fra le pagine scorrono le vite di quattro diciottenni e dei loro sogni costretti a crescere in altri luoghi lontani, legati da una promessa, dall’amore per Bari: «C’è qualcosa che ti frega in questa città, non è così altrove. Conosco posti in cui i ragazzi sognano di andare via: noi diamo per scontato che accada». Un destino infame che accomuna i figli del sud;
una stregoneria che costringe a migrare da un meridione che respinge ma che, inevitabilmente, salda ancor di più le radici: «Partiamo sempre per tornare, saliamo per scendere (…) ma a questo destino non possiamo sottrarci».
Fra le pagine di “24 dicembre” chiunque può riconoscersi nella variegatura dei personaggi e dei modelli familiari, nel concetto di famiglia proprio del Sud che travalica i confini anagrafici e include gli amici o chiunque vi graviti attorno; quella famiglia che spinge ad andare e tornare, che fa di un sogno personale di una madre o di un padre il sogno di una vita del proprio figlio, o almeno un desiderio, perché «Non è una questione di dove vai, ma di chi scegli di essere». E Carriero lo esprime perfettamente chi siamo, chi è chiunque appartenga alla nostra generazione di figli di operai che hanno cercato a tutti i costi un riscatto attraverso chi è venuto dopo, soltanto che lo hanno cercato altrove: «Siamo noi la generazione che ha alimentato questa tradizione, noi a essere andati via da questa città ma sempre con la voglia di tornare. Come una moderna diaspora: si va altrove per riportare tutto a casa. E abbiamo reso l’attesa la parte più interessante della vita».
Bello bello bello.
L’autore
Storyteller, è co-fondatore de La Content Academy, collabora con Ad Mirabilia in ambito digital PR e influencer marketing. Giornalista e blogger, scrive di calcio e cultura per Esquire, Rivista11 e di lavoro per SenzaFiltro. Docente di marketing all’università di Comunicazione e pubblicità di Urbino, Formatore in azienda. Ha già pubblicato, per Hoepli di cui è curatore della collana di digital marketing, 9 titoli. Insegna anche tecniche di narrazione.
Il libro
Titolo: 24 dicembre
Editore: Les Flâneurs
Pagg: 196
Prezzo: € 15.00
Voto: Amarcord