A cura di Salvatore Massimo Fazio
"Lampedusa, l'isola del Diavolo" opera prima di Fabrizio Prelato, riesce a coniugare abilmente la sua esperienza personale con una narrativa avvincente e profonda. Pubblicato da Scatole Parlanti, questo thriller fanta-socio-realistico non è soltanto un racconto di avventura, ma una riflessione incisiva e provocatoria sulle questioni attuali che riguardano l'immigrazione e la crisi umanitaria.
In un mondo in cui l'informazione spesso si concentra su dati e statistiche, Prelato ci riporta alla dimensione umana della migrazione. Lampedusa, un'isola di appena 20 chilometri quadrati, diventa un microcosmo in cui le vite dei migranti e quelle delle forze dell'ordine si incrociano in un dramma quotidiano. L'autore ci invita a riflettere su questo spazio, una frontiera geografica e simbolica, dove la speranza di un futuro migliore si scontra con la realtà brutale di un presente fatto di sofferenza e ingiustizie.
La storia segue Christopher Bertone, un maresciallo dei Carabinieri in cerca di opportunità all’interno di Europol. Il suo tirocinio di tre mesi si trasforma rapidamente in una permanenza forzata, intrappolato in un contesto che richiede molto più di quanto egli fosse preparato a gestire. La tensione che pervade l’isola si fa palpabile: ogni giorno porta con sé il rischio di naufragi e la dolorosa consapevolezza che, per molti, il mare rappresenta non solo una via di fuga, ma anche una trappola mortale.
Man mano che Bertone si adatta alla sua nuova vita, la sua visione del mondo inizia a cambiare. Le sue certezze, che lo sostenevano nella sua vita precedente, cominciano a sgretolarsi di fronte alla realtà devastante dei migranti. Prelato riesce a catturare questo processo di trasformazione con una scrittura che oscilla tra il crudo realismo e la riflessione filosofica. Bertone non è solo un uomo di legge; è un osservatore impotente di un dramma umano che si svolge sotto i suoi occhi, dove ogni numero e ogni statistica si traducono in storie di vita, di morte, di sogni infranti.
Uno dei momenti più significativi del romanzo avviene quando Bertone scopre che un gommone di migranti è stato affondato deliberatamente. Questa rivelazione segna un punto di non ritorno per il protagonista, costringendolo a confrontarsi con la corruzione e l'indifferenza che caratterizzano il sistema in cui opera. La violenza del gesto lo colpisce profondamente, aprendo in lui un conflitto interiore che trascende la sua formazione professionale. Non è solo un maresciallo che deve fare il suo dovere; è un uomo che si trova di fronte alla possibilità che la legge stessa possa essere complice di una tragedia.
Lampedusa diventa quindi un palcoscenico per una serie di eventi drammatici e colpi di scena che mantengono il lettore incollato alle pagine. Prelato costruisce una trama ricca di suspense e tensione, dove il ritmo incalzante del thriller si combina con momenti di profonda riflessione. Ogni capitolo è una finestra su un mondo in cui la vita e la morte sono separati da un filo sottile, e dove le scelte compiute da Bertone hanno ripercussioni non solo sul suo destino, ma su quello di molte persone.
La figura del "Diavolo" emerge come un simbolo potente e inquietante, rappresentando le forze maligne che operano nell'ombra, distorcendo la realtà e alimentando il ciclo di violenza e disperazione. Questo personaggio, presente sia come entità astratta che come manifestazione delle scelte morali sbagliate, funge da catalizzatore per la crisi interiore di Bertone. L'autore utilizza questa figura per interrogarsi sul concetto di giustizia e sul ruolo di ciascuno di noi di fronte alle ingiustizie del mondo.
La prosa di Prelato è incisiva e evocativa, capace di trasmettere le emozioni più profonde dei personaggi. Le descrizioni delle scene, sia quelle di violenza che quelle di speranza, sono dipinte con una sensibilità che rende palpabile il dolore e la resilienza dei protagonisti. Ogni personaggio, dai migranti ai membri delle forze dell'ordine, è tratteggiato con una profondità che consente al lettore di empatizzare con le loro storie e le loro sofferenze.
Il romanzo è, in sostanza, un invito a non voltarsi dall'altra parte, a riconoscere l'umanità in ognuno di noi, indipendentemente dalle nostre origini. Prelato riesce a sollevare questioni difficili e scomode, costringendo il lettore a riflettere su tematiche di grande attualità, come la responsabilità collettiva, l'indifferenza sociale e la lotta per la dignità umana.
In conclusione, "Lampedusa, l'isola del Diavolo" è molto più di un semplice thriller. È un'opera che invita a una profonda riflessione sulla condizione umana e sull'emergenza migratoria che stiamo vivendo. Con uno stile narrativo coinvolgente e una trama avvincente, Fabrizio Prelato riesce a creare un ponte tra la fiction e la realtà, stimolando un dibattito necessario su temi che toccano le corde più sensibili della nostra società. Questo libro è una lettura imperdibile per chi cerca non solo intrattenimento, ma anche una maggiore comprensione delle complessità del nostro tempo e delle vite che si intrecciano in questo angolo dimenticato del Mediterraneo.