Ecco la sorpresa che vi avevamo anticipato il 19 novembre. Promessa mantenuta. Un nuovo partnership. Grazie a Letizia Cuzzola, nostra editorialista, per l'esclusiva ottenuta.
A cura di Letizia Cuzzola
Cinque ore. Cinque ore incollata a sottolineare, divorare le pagine. Non accadeva da mesi ormai di ritrovarmi fra le mani un libro che riuscisse a catturarmi, farmi dimenticare del tempo oltre quelle pagine. Ci è riuscito Enrico Ruggeri con il suo Un gioco da ragazzi (La nave di Teseo, 2020). 452 pagine e mai una caduta di stile, la soglia dell’attenzione che resta alta dalla prima all’ultima frase.
È la storia di una famiglia, dell’Italia dal secondo dopoguerra alla soglia del nuovo millennio. È la storia che abbiamo ascoltato nei tg e letto nei libri, noi, generazione successiva e figlia di ferite aperte ancora oggi. Tanti misteri che qui diventano spunto di riflessione. Cinquant’anni di polvere sotto il tappeto che qui riviviamo attraverso Mario, Vincenzo e Aurora: una bilancia con tre piatti, una medaglia con tre facce.
Quando ci si cimenta con la lettura di un romanzo così imponente è inevitabile che, a un certo punto, il lettore si aspetti di trovare un personaggio preponderante sugli altri. Arrendetevi: non c’è. Si può parteggiare per Mario o Vincenzo, guardare sottecchi Aurora ma l’incredibile merito (lo dico da editor e non da lettrice rapita) di Ruggeri è una scrittura armoniosa ed equamente distribuita sui protagonisti. Non è facile camminare sul filo delle storie, quella con la lettera iniziale maiuscola e quella con l’iniziale minuscola; non è facile mantenere, in un romanzo come questo, la libertà del lettore che può ritrovarsi in uno dei personaggi senza sentirsi colpevole della scelta. Mario e Vincenzo rappresentano gli estremi e le estreme conseguenze delle loro decisioni. Non esistono buoni e cattivi se non per i moralisti, per quanti non vorranno vedere lo sforzo di mostrare che dietro le lotte, giuste e ingiuste, ci sono pur sempre uomini figli del loro tempo.
Raccontare gli anni in cui l’Italia è stata in balia del terrorismo è impresa da pochi: si finisce sempre col puntare il dito dall’una o dall’altra parte; col cercare un colpevole al di là della storia giudiziaria che ne è nata dopo e col dimenticare l’aspetto umano della vicenda. In “Un gioco da ragazzi” sfogliamo le vite di questi due bambini, ragazzi, poi uomini che hanno scelto da che parte stare dimostrando, forse, che non si è mai dalla parte giusta, che la vita ti presenta sempre e comunque il suo conto da pagare. Fra Mario e Vincenzo troviamo Aurora, il collante fra i due, l’Amore al di sopra di tutto, emblema della famiglia che mantiene un equilibrio precarissimo ma che resiste a tutti gli urti.
Almeno lei e la sua forza.
Un bel romanzo come pochi in questi anni di editoria ridotta a industria.
Titolo: Un gioco da ragazzi
Autore: Enrico Ruggeri
Editore: La nave di Teseo
Pagg: 452
Prezzo: € 20,00
Valutazione: Ipnotico