
A cura di Anna Cavestri
Pubblicato nel 1949, è rimasto inedito in Italia fino a maggio 2020, edito da Fazi. C’è Nestor Burma agli “esordi “ in questo romanzo, chi non ha mai conosciuto il detective parigino troverà uno dei personaggi più autentici e singolari del noir internazionale. Troviamo Burma in uno studio cinematografico, dove un truccatore russo sta trasformando il volto dell’ investigatore privato da renderlo irriconoscibile, necessario per condurre le sue indagini sulle minacce di morte subite dal suo cliente, noto attore che non gode di molte simpatie. L’attore viene ucciso e muore proprio davanti agli occhi di Burma. Malet mostra il suo personaggio in una fase di costruzione, è ancora inesperto ma l’istinto lo accompagna. La scrittura asciutta e molto espressiva di Malet, si insinua nell’oscurità dei mondi che piano piano porta alla luce come in questo caso, utilizzando un faretto cinematografico.

E così i personaggi e gli ambienti prendono forma. Il set cinematografico diventa la scena principale, dove avviene la caccia all’assassino. Una delle caratteristiche dei racconti di Malet è la sensazione di realtà che trasmette e anche in questo giallo si sente. Burma non è sempre infallibile, la sua umanità e la sua possibilità di sbagliare lo rendono una canaglia simpatica, ci si affeziona. Nelle indagini Burma sembra che non cerchi tanto e solo la verità, sembra quasi che sia dalla parte dei colpevoli quando si tratta solo di qualche povero disperato , come in questo romanzo. Malet non delude, i suoi romanzi sono appassionati, non scontati e raccontano tanta verità, attraverso i racconti dei suoi criminali Malet trasmette un’atmosfera cupa e noir di spessore. In questa indagine c’è anche Marc Covet, giornalista del Crépuscule che sarà compagno del detective in tutti i suoi casi.
Titolo: Primo piano sul cadavere
Autore: Léo Malet
Editore: Fazi
Pagg.: 112
Prezzo: € 15,00 (in e-book € 10,99)
Voto: 10