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Antonio Moresco - Il grido - Sem editrice

21/02/2019 10:14

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Antonio Moresco - Il grido - Sem editrice

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Antonio Moresco - Il grido - Sem editrice

Le recensioni in LIBRIrtà


A cura di Salvatore Massimo Fazio
Pubblicato da Sem edizioni lo scorso settembre, Il grido di Antonio Moresco è un libro che mi ha molto colpito. Mi piace molto il mio lavoro, e forse per casi come questo importante libello (pamphlet) di formazione e rigore di ciò che esistenzialmente viviamo nella sua accezione dell’accettare incondizionatamente tutto senza opporre resistenza, succede, (è successo a me),  che non sono riuscito a recensirlo a pochi giorni dall’uscita e dalla lettura che ho affrontato, perdendo chissà quante visualizzazioni e chissà quanti altri contratti di comunicazione... me ne fotto!
 Questo libro mi ha fatto male, per poi farmi bene, per poi sprofondarmi nell’incubo notturno, nel mio caso l’incubo di manifesta sempre e solo con due variabili: il volto dell’attrice Linda Blair che ha interpretato il film L’esorcista, e il decollo (nonostante ne prendo a manetta, lo vivo sempre male tanto che il talofen in fiala ormai è diventato un pagliativo) di un aereo con relativo terrore dell’idea che muoia mia madre!
È pedagogico e psicoanalitico il libro di Antonio Moresco, e ve lo dico da addetto ai lavori, sanno tutti che chi scrive è da 21 un professionista con due lauree e 4 specializzazioni in area psichiatrica, psicologica e psicopedagogica, che reputo la più importante, nonostante la città in cui vivo e il non esser figlio di una certa casta che magari mi fiondava presso il Liceo Classico Leonardo Da Vinci, mi ha molto danneggiato: lavoro a sostituzioni a 45 anni, disperato, a mantenermi come meglio posso e credo. 
Sintesi: il suicidio morale, estinzione di gente e razza: proprio di questo parla Il grido di Moresco, che ad un certo punto mi ha fatto palpitare, come quando l’aereo è in fase di rullaggio ed io mi ritrovo sempre e solo a cagarmi fisicamente e fisiologicamente addosso. Il tutto perché ho rivisto e rivissuto, ciò che vivo e rivivo quotidianamente. Il dolore più catatonico e lo spessore di terrore che riporta ad una Urlo/Grido di matrice munchiana
No, non è un libro horror, so solo che le prime parole che mi son uscite per recensirlo, sono queste, Il grido è un trattato socio-ontologico che merita di essere divulgato al pari della Bibbia, "in ogni comodino -diceva Davide Bianchetti- deve stare Insonnie di Fazio, che è un libro che ti apre una nuova prospettiva", credo che questa simpatica quanto scherzosa battuta che mi faceva il buon Davide possa passare certamente per il volume di Antonio Moresco, che merita di essere sempre tra le mani di chi la vita la subisce a scanso di equivoci e di eventuali ritocchi per resistere al suicidio morale e collettivo del pensiero e della forma di questa razza che tragicamente, accoglie e resiste all’inutilità del vivere quella di cioraniana memoria "prosopopea della materia del più iniquo e stupido pagliaccio filosofo che crede chissà a quale identità appartenga sol perché gli è permesso anche di picchiar la moglie che come restitutio lo applaude, mentr’ello godereccio, si vanta di esser figlio di un gendarme e pertanto tutto può fare: non sconterà mai alcuna pena": è l’uomo!
Infine non possiamo plaudire la genialità di Antonio Moresco, nella scena del dialogo con diversi autori, e di questi dialoghi molti sono già esistenti nelle opere degli stessi: E. Severino,  G. Leopardi, A. De Tocqueville, M. Houllebecq, et alii, rivisti reinterpretati in scambi con l’autore.
Titolo: Il gridoAutore: Antonio MorescoEditore: Sem - Società editrice milanesePagg.: 203Prezzo: € 16,00Voto: 9