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Il 'Tyson' di Mauro Valentini, per un giallo thriller da 10 e lode!

20/05/2021 01:01

Admin

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Il 'Tyson' di Mauro Valentini, per un giallo thriller da 10 e lode!

Mauro Valentini - Lo chiamavano Tyson - Armando Editore - Le recensioni In LIBRIrtà - A cura di Salvatore Massimo Fazio

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Mauro Valentini 

 

 

Lo chiamavano Tyson 

 

 

Armando Editore

 

 

Le recensioni in LIBRIrtà


A cura di Salvatore Massimo Fazio

Il commendatore Peroni, ricchissimo uomo d'affari, deve recarsi all'estero in una località esotica per trattare l'acquisto di un isolotto. Pensa di trattenersi 4 mesi e approfitta per portarsi al seguito la famiglia, il suo chef personale e l'uomo di fiducia, Aurelio Maggiora. 

Il commendatore non vuole lasciare incustodita la sua mega villa e allora chiede allo chef se ha qualche persona affidabile che può far controllare la casa durante l'assenza. Lo chef, gli segnala un suo vecchio compagnio d'infanzia, tale Fausto Colasanti, detto Tyson, per il suo aspetto massiccio e la sua predisposizione a non saper controllare la rabbia. Questi dovrà avere pure un aiutante, in quanto la grandezza della villa richiede parecchia attenzione e una sola persona non può riuscire. Tyson dopo aver accettato con entusiasmo questo momentaneo lavoro, ben retribuito, proporrà come altro lavorante Alcide Pennello. I due custodiranno la dimora h. 24 per 4 mesi. La villa, dotata di sistemi di allarme e di camera blindata che imprigiona gli eventuali intrusi al loro ingresso permetteno ai custodi di chiamare la polizia e farli arrestare. Ma i modi aggressivi di Tyson e la leggerezza di Alcide, creerà gravi problemi: la villa viene presa di mira prima da una coppia di immigrati indiani, molto sprovveduti, Mansukh e Hari, braccio e mente. Dopo vari appostamenti e frequentando lo stesso bar che alternativamente frequentano anche i due custodi i due con la scusa di socializzare con la cassiera riescono a farsi dare delle indicazioni sulla villa. Scelta presa, si fa il colpo! Preparazione: Mansukh entrerà in dimora nell'orario migliore mentre Hari aspetterà fuori per ritirare la refurtiva (armiamoci e partite!).

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L'inconveniente si presenta: Mansukh, scavalcato il muro di recensione si introduce nell'abitato ma rimane incastrato nella stanza blindata. Impossibilitato a uscire, pensa di chiedere aiuto al collega via cellulate, ma la stanza blindata diventa zona coperta. I due custodi vedendo nel monitor la presenza del ladro nella stanza bunker, vi si avviano, trovano quest'uomo che li implora di liberarli. Tyson tradito dalla sua incapacità di controllo attraverso le sbarre prende il ladro e come una furia lo scaraventa a terra. A quel punto non poteva più chiamare la polizia per farlo arrestare, perché l'accusa poteva essere contro loro per sequestro di persona. Tyson a questo punto entra in panico perché non sa cosa fare, Alcide gli dice di chiamarla ugualmente, ma Tyson non accetta perché non vuole essere coinvolto in grane, perché in cuor suo pensa che se tutto fosse andato per il meglio finiti i 4 mesi, il commendatore lo avrebbe assunto. La stupidaggine di Alcide è cosa rara? No. Questi, vantandosi al bar del lavoro che faceva, aveva sollecitato la curiosità di altri malviventi molto più esperti dei due indiani. Da qui situazioni imprevedibili con coinvolgimento di altri personaggi, ognuno con una storia particolare alle spalle, tutti intenzionati a rapinare la villa. Si arriva ad un crescendo di sconti che lascerà anche delle vite umane. 

Emergeranno figure imprevedibili e violente, verrà fuori la forza bruta di Tyson, la sua debolezza psicologica nell'affrontare il danno che la sua rabbia gli creava. Nei momenti di grande tensione, lo scrittore narra di un passato di Tyson che lo aveva visto protagonista di episodi di alta violenza con conseguente realtà del carcere, dove aveva dovuto fare sfoggio della sua forza per difendersi da un ambiente ostile. La storia non sembra avere mai fine, talmente sono intriganti gli eventi che si susseguono attorno e dentro la villa. Usciranno fuori, la personalità del commendatore Peroni, che darà prova di grande intelligenza e onestà; il suo uomo di fiducia, che entrerà in scena con una imprevedibile azione. La storia è talmente appassionante che non ci si può staccare dalla lettura. Come tutti i bei gialli d'azione, il finale lascia a bocca aperta. Molto apprezzata la descrizione della vita di ogni singolo personaggio, racconti mai banali, con un filo conduttore che porta sempre alla vicenda cruciale del romanzo.


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L'autore

Mauro Valentini, giornalista e scrittore. Nel 2020 con Armando Editore è stato tra i primi dieci libri più venduti in Italia con: "Mio figlio Marco – La verità sul caso Vannini" scritto con Marina Conte. Ha pubblicato tra gli altri: "Mirella Gregori – Cronaca di una scomparsa" e Marta Russo – Il Mistero della Sapienza". Con quest’opera ha vinto il premio letterario Costa d’Amalfi 2017 e si è classificato secondo al Premio Piersanti Mattarella 2019. "Lo chiamavano Tyson" è il suo primo romanzo

Il libro

Titolo: Lo chiamavano Tyson

Editore: Armando

Pagg.: 240

Prezzo : € 15,00

Voto: 10 e lode!