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J.G. Ballard - Il condominio - Feltrinelli

07/05/2020 01:01

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J.G. Ballard - Il condominio - Feltrinelli

J.G. Ballard Il condominio Feltrinelli Le recensioni in LIBRIrtà A cura di Giovanni Coppola J.G Ballard

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J.G. Ballard

 

Il condominio

 

Feltrinelli

 

Le recensioni in LIBRIrtà

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A cura di Giovanni Coppola

 

J.G. Ballard, lo scrittore inglese scomparso nel 2009, autore , fra l'altro, di Crash, non nascose mai le sue preoccupazioni per il dominio dell modernità e per gli effetti , molto spesso negativi, che essa produce sulla società e sulla psiche degli esseri umani. La sua innovazione all'interno della lettaratura fantascientifica è indiscutibile, ma ciò che più mi ha colpito è la sua capacità di leggere la società attraverso la sua fanta-politica( "Millennium people" ne è la prova) . Ma c'è un suo libro che ritengo fondamentale per la conoscenza non solo dell'autore ma dei nostri tempi: " Il condominio". Una città in verticale, un grattacielo di oltre 40 piani, oltre 2000 abitanti, uno zoo di gabbie incastrate, perfetta riproduzione delle nostre società con le suddivisioni di classe. Tutto sembra perfetto nella realizzazione dell'architetto Royal: i piani inferiori alle classi meno ricche , i piani superiori alle classi più facoltose. In realtà il grattacielo era anche una verticale di servizi, , che andavano dalla scuola materna alla piscina, dalla palestra al supermercato, dal ristorante al parco giochi. Insomma, concepito per dar forza ai rapporti interni e ridurre i contatti con l'esterno. Una costruzione pensata non per l'uomo ma per riprodurre una visione di società caratterizzata " dall'assenza dell'uomo" , intesa come incapacità di socializzazione , di solidarietà e di compassione. Tanto che il grattacielo, o meglio il condominio, crea una nuova tipologia sociale, fredda e antiemozionale, capace di azzerare qualsiasi rapporto affettivo, amicale e sociale. La vita nel condominio pare scorrere in modo regolare , finché un semplice blackout porta all'annullamento di qualsiasi ordine, destrutturando qualsiasi rapporto. Si arriva all'attuazione della violenza come collante sociale, e come unico mezzo per esternare l'odio di classe. Tutto questo, persino, nella totale assenza di umorismo, altro aspetto evidenziato dall'autore, con gli abitanti incattiviti e ritornati ad atteggiamenti tribali con logiche e dinamiche anch'esse tribali. Le immarcescibili suddivisioni sociali anche lì avevano allignato e , soprattutto, lì avevano esercitato tutto il loro carico di odio e violenza. Il disfacimento del condominio va inteso come disfacimento della società che non si affida alla sua organicità, alla collaborazione tra le classi, che deve materiarsi nella totale assenza di odio, di rivendicazioni e di vendette represse. La mancanza di sfero, o se preferite di ordine, porta al caos, alla distruzione e alla degradazione dell'uomo che si abbandona a vecchi e primitivi istinti. Il romanzo non ha il suo lieto fine, altra caratteristica dello stile e del pensiero di Ballard, ma pone l'attenzione sul rischio di contagio, di diffusione del male, del virus del disordine. La scrittura di Ballard è acciaio e fumo, dura, come le società che evoca e descrive. Lamiere contorte, neon accecanti, e contorni cromati sono i colpi di inchiostro che preferisce lo scrittore inglese, capace sempre di condurre i lettori negli impervi meandri della riflessione.

 

Titolo: Il condominio

Autore: James Graham Ballard

Editore: Feltrinelli

Pagg.: 189

Prezzo: € 9,00

Voto: 7