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Dio è morto

30/05/2021 01:01

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Dio è morto

L'editoriale - Dio è morto - Letizia Cuzzola

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L'editoriale

 

 

Dio è morto

 

 

di Letizia Cuzzola


Dio è morto e se non l’ha ancora fatto non ci sta facendo una bella figura. «Non ho una buona opinione del mondo creato: un incubo da indigestione, durante una siesta di Dio», così diceva Gesualdo Bufalino. Ma Dio era sveglio, sapeva cosa stava facendo: stava creando qualcosa e qualcuno a sua immagine e somiglianza. Pensa un po’, roba che verrebbe la voglia di andare a tirar giù le tende dagli specchi divini. E no, la colpa dell’Uomo è relativa, sei Tu, caro Dio, che non ti sei regolato: cosa pensavi? Di metter su un teatro dei burattini? Di giustificarti dicendo che lasciavi il libero arbitrio? Per farne cosa se poi usi matite spuntate per scriverne il destino?

 

Verrei su a spezzartele tutte le mine delle tue matite. Perché Tu stai ai piani alti, hai messo su un esercito che ripete: «Ma no, Lui è qui, in mezzo a noi, fra i poveri e i derelitti». E a quei poveri e derelitti gliel’ho accollata io la croce?! No, Tu, l’Onnipotente. Non mi convinci neanche così, lo sai? Io a Te non ci credo, sei una contraddizione continua: Tu, il tuo merchandising e le belle parole che hai diffuso dicendo fosse il tuo Verbo. Bella la Bibbia, chissà quanto ti ha invidiato la Rowlings per aver tirato su una saga che neanche Harry Potter.

 

Se ci sei, sei pure strabico oltre che sordo. Te lo dico perché sono una delle tue matite spuntate, una di quelle che continui a temperare cercando di aggiustare il tiro mentre mi consumi e neanche te ne accorgi. Forse hai altro da fare: guerre, carestie, pandemie… non sai più quale TG seguire per primo per restare aggiornato. Ti do un consiglio: spegni tutto e prenditi una pausa perché voglio pensare che sia un momento di stanchezza, di avvilimento o non so che. Voglio trovarti una scusante per questo schifo. Schifo, sì. Io mi vergognerei al tuo posto, forse lo fai anche Tu quando copri il cielo di nubi ma non è abbastanza. No, caro mio, non è abbastanza. Non te ne puoi uscire così.

 

Ti diverti quando prendi di mira qualcuno? Ti vedo sai, giochi a freccette e miri sempre verso gli stessi bersagli. Sei prevedibile ormai. Non scuotere la testa perché ti urlo contro, vorrei giocarci io a freccette con Te, temperarti, farti sentire quello che sento ogni volta che provo a rialzare la testa e Tu lì, zac, pronto con la tua freccetta o il tuo temperino. Non ho pietà per Te. L’ho capito subito chi sei, dalla prima volta in cui ho sentito la storiella che hai mandato il tuo unico figlio a salvarci. Mica ti sei fatto mettere Tu sulla croce, no! Hai dovuto mandare un altro. Complimenti, applausi. Davvero. Hai risolto qualcosa o hai peggiorato la situazione?

 

Sai che c’è? Che ti do io l’ultima possibilità per salvarti, per dimostrarmi se davvero sei quel che dici. E non barare perché ti scopro. Per una volta, abbi l’umiltà di ammettere i tuoi errori, il tuo accanimento che non è terapeutico ma sadico. Per una volta, fa’ la cosa giusta.


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