
Laura Guglielmi
Lady Constance Lloyd
L'importanza di chiamarsi Wilde
Morellini
Le recensioni in LIBRItà
Gli evergreen
A cura di Vincenzo Fazio
Ci sono personaggi dei quali conosciamo gli abusi che hanno vissuto e la forza con la quale hanno resistito, ma purtroppo poca letteratura ci informa dei dolori che questi provocano, forse anche inconsapevlmente ad altre persone, ben donde legate a loro. In questa recensione sarò ben lieto di cambiare modi e tempi, perché è nell'essere molto avanguardista che delle volte ci si ritrova a battaglie che oggi si stanno combattendo contro ogni forma di discrimine. Un caso è quello di Constance Lloyd, donna straordinaria che avrebbe meritato un posto più rilevante nella storia, piuttosto che essere ricordata solamente come la moglie di Oscar Wilde. Uomo sicuramente e altrettanto straordinario per la sua grande cultura, ma sregolato per la sua vita non propriamente in linea nei confronti della sua meravigliosa moglie e dei suoi due figli.
Fin da piccola, non ebbe una vita serena, in quanto crebbe con due genitori per niente dediti a insegnamenti non maipolatori. Con la madre il rapporto fu molto superficiale, tant'è che la donna, con un' indole cattiva e aggressiva, sfogava sui figli le proprie frustrazioni causate da un matrimonio infelice; il padre, affermato avvocato, era molto preso dalla sua professione con la conseguenza di assentarsi come figura genitoriale. L'unico punto di riferimento per Constance era il fratello Otho, poco più grande della ragazza.
Furono anni difficili quelli della loro crescita, lo stesso padre morì ancora giovane e la madre si risposò quasi subito, facendo pesare sui ragazzi una situazione di disagio perché quasi infastidita dal fatto di non poter riorganizzare una relazione ad hoc. Fortunatamente il nonno paterno si fece carico di accudire i due nipoti, allevandoli e avviandoli a una buona istruzione e provvedendo anche al loro mantenimento economico visto che era abbastanza ricco.
Constance dimostra subito molta attitudine allo studio in particolar modo alla letteratura italiana con un interesse specifico per il sommo Dante Alighieri e la sua Divina Commedia. Questa attitudine la porta a frequentare salotti della cultura inglese dove conosce un uomo di grande cultura che la affascina al punto che dopo un periodo di corteggiamento accetta di sposarlo, dunque Oscar Wilde.
L'inizio sembra un connubio perfetto, allietato dalla nascita di due figli maschi a cui Oscar si dedica amorevolmente, ma col tempo (siamo alla fine 1800) l'uomo travolto dal suo grande successo letterario comincia ad allontanarsi dal nucleo famigliare per dedicarsi a frequentazioni omosessuali che lo porteranno ad essere accusato per sodomia, processato e condannato a due anni di lavori forzati.

Constance non abbandona il marito, anzi gli fa sentire tutta la sua vicinanza nonostante sia costretta a vivere nella vergogna, per il periodo storico.
Finito di scontare la pena, Oscar non mantiene però la promessa fatta alla moglie, coè di occuparsi della famiglia tout-court, ma riprende contatti col suo ambiente, in particolar modo un giovane che era diventato il suo amante e per il quale aveva subito la denuncia del padre, che lo aveva portato alla condanna precedente.
Constance fu costretta a cambiare ambiente e potendo contare sulla ricca rendita lasciata dal nonno, si trasferì fuori dall'Inghilterra. Frattanto il marito, nonostante le sue corpose entrate derivate da grandi successi letterari, una su tutte il famoso Dorian Grey, scialacquando il suo denaro per vivere in alberghi di lusso e mantenendo i suoi amanti.
Constance affronta la vita con coraggio, vive pure una relazione con un uomo sposato che la fa sentire di nuovamente importante. Con questi gira l'Europa fino a fermarsi in Italia, precisamente a Sanremo nella riviera ligure. Qui purtroppo condizioni di salute pessime, la fanno spirare a soli 40 anni nel 1898. Anche Oscar Wilde non conoscerà il secolo, morendo appena questo entreà: il 1900.
Constance viene raccontata in questo libro come una donna meravigliosa, forte, capace come tante donne che relegate all'ombra di compagni spesso capaci inloro talenti, annientano con eccessi di stupida arroganza la dignità altrui.
Il romanzo, attraversato da luoghi storici ben descritti da Laura Guglielmi, senza tralasciarne il periodo culturale a cui appartengono anche i personaggi, determinano l'ottima impronta dell'autrice ligure in Lady Constance Lloyd. L'importanza di chiamarsi Wilde (Morellini, pp. 250, € 20), che conferma la magistralità della ricchezza di linguaggio e d'indagine storica, alle quali ci ha già abitutato nelle precedenti opere.

L'autrice
Il libro
Titolo: Lady Constance Lloyd. L'importanza di chiamarsi Wilde
Editore: Morellini
Pagg.: 250
Prezzo: € 20 (in e-book € 8,99)
Voto/valutazione: CHAPEAU!