Sinossi ufficiale
Rodrigo Gardini, detto Rogo, è deejay e speaker a Radio Ghironda. Quando intervista per il suo programma "Cose che la città" Alena Blasi, giovane e agguerrita ragazza in cerca di giustizia per la morte del fratello, inizierà a percorrere sentieri ben più tortuosi che quelli musicali. L'omicidio di Edmondo Blasi, infatti, è stato "risolto" e archiviato, ma i punti oscuri restano tanti. In una Catania fredda e autunnale, Rogo e Alena iniziano la loro personale indagine per scoprire la verità sulla sua morte. Il suo omicidio spalanca le porte a un mondo sommerso e pericoloso, di traffici di droga e prostituzione. Emerge così il mondo della malavita catanese dell'inizio degli anni '90 e i due investigatori improvvisati si dovranno avvalere dell'aiuto di personaggi dubbi ma in fondo leali per ottenere finalmente giustizia. Un romanzo ricco di colpi di scena, che terrà il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
A cura di Salvatore Massimo Fazio
Com’è nata l’idea di scrivere Troppi segreti per cui morire?
«Da diverso tempo avevo voglia di scrivere un noir e c’erano diverse idee che mi frullavano nella testa. Concretamente, ho iniziato a lavorarci alla fine del 2019 con l’intenzione di realizzare qualcosa che, pur rispettando pienamente le caratteristiche peculiari del genere, contenesse alcuni aspetti originali. Da qui, ho lavorato attentamente sulla valutazione e sulla scelta di una serie di soluzioni.»
Quali?
«Innanzitutto l’ambientazione in una città come Catania, precisamente quella di inizio anni novanta. Nella tradizione del noir italiano, le metropoli più raccontate sono Bologna, Milano e, più recentemente, Torino. In questo senso, Catania rappresenta una scelta inedita ideale perché reputo che la mia sia sempre stata una città dall’anima prismatica, quindi fortemente noir. In più, dalla seconda metà degli anni ottanta, la città iniziò a vivere un notevole fermento musicale. Questo mi ha dato la possibilità di scrivere una storia che oltre all Jazz e al Blues, generi classici del noir, da molto spazio anche allo Ska, al Punk, al Dark, e altri sound alternativi. Infine, con questa scelta, ho tentato di arginare (almeno parzialmente) alcuni cliché della mia terra come quello sulla mafia. “Troppi segreti per cui morire” è la storia di un’indagine investigativa non autorizzata che fa luce su un delitto in cui la mafia resta più o meno sullo sfondo senza mai apparire concretamente.»
Puoi parlarci di Rogo Gardini, il protagonista del romanzo?
«Rogo è speaker e deejay di una piccola radio catanese. È un trentaseienne “sballone” di buona famiglia, dal carattere apparentemente leggero e con l’anima in continua lotta con dei conflitti interiori che lo tengono inchiodato al passato. È un ragazzo pacato, parecchio riflessivo e prudente. Ma non è il solo protagonista della storia. Con lui c’è Alena, una coraggiosa venticinquenne di umili origini dal piglio istintivo, impetuoso, a tratti persino violento. Sono due investigatori improvvisati dalle caratteristiche complementari: le virtù dell’uno compensano i difetti dell’altra, e viceversa. Insieme attraverseranno un gran numero di situazioni, ricche di colpi di scena, per scoprire la verità sull’omicidio del fratello di Alena.»
Che sensazioni ti ha dato ambientare un noir nella tua città d’origine?
«La stesura del romanzo ha rappresentato un’avventura emozionante. Ambientare una storia nella mia città natale mi ha procurato sensazioni particolari perché, all’epoca dei fatti, ero un adolescente e mantengo ricordi lucidissimi di quei tempi. La Catania che fa da sfondo alla mia storia usciva da anni difficili e viveva una florida primavera da un punto di vista amministrativo ma anche artistico e culturale. In quel periodo, i cittadini riscoprirono il piacere di vivere la loro città, soprattutto nelle ore serali, grazie a un proficuo lavoro di riqualificazione del centro storico che aveva portato alla nascita di numerosi locali che davano spazio alle performance live di numerose band cittadine che, in certi casi, hanno pure fatto strada negli anni. In qualche modo, questo romanzo è anche un omaggio all’estro artistico di tutti i ragazzi che vissero quegli anni.»
“Troppi segreti per cui morire” sta riscuotendo un certo interesse. Hai previsto di scrivere un seguito?
«Può darsi. Ho lavorato alla struttura della storia e ai personaggi con l’intento di dare al romanzo dei connotati seriali e ho anche qualche buona idea che potrei sviluppare, per cui non escludo la possibilità di realizzare un seguito.»
L'autore
Nato a Catania nel 1976. Laureato in Scienze Socio-psico-pedagogiche, esordisce nel 2009 con la raccolta di poesie Versi IntroVersi (Nuova Copia Edizioni) ed ha iniziato a collaborare come articolista con il sito web "Vetrina delle Emozioni". Le sue liriche sono presenti in diverse raccolte e partecipano a numerosi concorsi, fra cui Viaggi Di-Versi, indetto da Elio Pecora. Nel 2014 è stato finalista e vincitore di prestigiosi premi nazionali ed internazionali entrando, tra gli altri, a far parte dei Poeti inseriti nell'Enciclopedia di Poesia Contemporanea edita dalla Fondazione Mario Luzi. Nel 2013, insieme a Gioia Lomasti pubblica la raccolta Artisticamente noi (Photocity Edizioni) Nell'aprile 2015 pubblica la raccolta di versi intitolata "Verso Nadir", ancora per Photocity Edizioni.. Dalla fine del 2016 e per i successivi anni, pur mantenendo sempre attivi i suoi interessi artistici attraverso la partecipazione ad eventi poetici e concorsi letterari, intraprende un intenso percorso di scrittura narrativa che lo porta alla pubblicazione, nel 2019, del la prima opera narrativa, la raccolta di racconti intitolata Tempo immaginario.
Il libro
Titolo: Troppi segreti per cui morire
Editore:Porto seguro
Pagg.: 380
Prezzo: € 19,00