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Massimo Cracco - Senza - Autori Riuniti

08/06/2020 10:00

Admin

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Massimo Cracco - Senza - Autori Riuniti

Massimo Cracco - Senza - Autori Riuniti - Lo speciale - Le recensioni in LIBRIrtà - Anna Cavestri

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Massimo Cracco

 

 

 

Senza

 

 

 

Autori Riuniti

 

 

 

Lo speciale

Le recensioni in LIBRIrtà

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A cura di Anna Cavestri, alias Domenica Blanda

Questo libro è potente, la potenza nasce dalla particolarità del protagonista e dalla scrittura di Massimo Cracco, diretta senza insinuazioni, forte e chiara.

 

Questo libro è potente, la potenza nasce dalla particolarità del protagonista e dalla scrittura di Massimo Cracco, diretta senza insinuazioni, forte e chiara. Incontriamo Paolo che è un ragazzino e lo lasciamo adulto. È un ragazzino non in sintonia col mondo , rimasto colpito da un fatto vero di cronaca , che diventerà la sua ossessione. Paolo legge di una signora americana Chloe J.con un forte conflitto con le sue gambe che sente inutili e che decide di non sentirle più grazie ad un intervento chirurgico al midollo. Dopo questa decisione sembra che Chloe abbia trovato la felicità. Anche Paolo vive un grande conflitto come la sua eroina, non vuole “muoversi”, non vuole andare a scuola, non vuole fare, vorrebbe starsene proprio a fare niente. Non capisce gli altri la loro frenesia, fermo a guardare il suo giardino così vorrebbe stare. L’ansia è compagna fedele come la sua ossessione, il pensiero ricorrente a Chloe e al beneficio che ne avrebbe se potesse fare come lei. Legge molto, un interesse particolare per le atrocità commesse dai forti sui deboli, della difesa di una razza su di un’altra, che trova un abominio. Ad attenuare il suo pensiero fisso è , l’arrivo di una nuova compagna di classe Francesca, è l’unica con cui parla e si trova volentieri, una sorta di anestetico. Francesca avrà un ruolo particolare nella sua vita.

I rapporti con la famiglia, manco a dirlo sono pessimi, non è compreso , non c’è dialogo. Ho un’idea chiara e una ferrea volontà “Le mie gambe non sono fatte per muoversi e lavorare. Lavorare è partecipare” Lo svolgersi della sua vita sarà un andare contro, contro quello che non sente appartenergli, senza l’ipocrisia di chi mette la cera sotto la mela marcia, senza il perbenismo ,senza finzioni e abbellimenti. La scenografia è Verona, la Verona per bene, bigotta e di facciata , dove alla fine degli anni 70 ( storia vera) vengono commessi gravi delitti che portano la firma di “Ludwig “, di orientamento nazista e ai danni delle persone che loro considerano “ il peggio della società”, i fragili, i “ diversi “. Paolo conosce le persone arrestate e il suo disprezzo e sgomento per quello che si trova involontariamente a dovere affrontare va ad aggiungersi a quel senso di ansia che già lo pervade nei confronti della razza umana e anche di quella che pensava essere un’amicizia particolare . Paolo rifiuta gli esseri umani perché dietro alla loro esagerata presunzione vede la menzogna e i mostruosi disastri generati dalla Storia. Si trova costretto a doversi dare da fare per sopravvivere, ci prova almeno , la fatica alimenta la sua ossessione e il suo malessere.

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La mente sa essere diabolica quando si vuole ottenere assolutamente qualcosa , diabolici sono i pensieri e le esperienze di Paolo per raggiungere il suo obiettivo. Fino a sconnettersi da se stesso, da quello che non vuole starci in questo mondo, che non non è in sintonia con gli uomini, e prestarsi a quello che ha sempre detestato. Il romanzo che ha un inizio tranquillo via via prende un ritmo incalzante, lascia a volte il fiato sospeso in sintonia con quello che è il ritmo che prende la vita e la scelta di Paolo. E, come ho già detto, la scrittura è diretta non usa mezzi termini. Potrebbe sembrare un libro dispotico, ho pensato che questo libro è una allegoria . Quando finisci di leggere il romanzo la potenza del messaggio continua a ronzare nella testa. Come si può scardinare concetti universalmente accettati con un concetto così disturbante e provocatorio? È inconcepibile infatti pensare che una persona per stare bene abbia bisogno di amputarsi le gambe sane. Già, forse che bisognerebbe ricominciare a pensarsi in un altro modo? Forse che è il caso di rivedere e ripensare la società e il nostro esserci un po’ distanziati ma non per il virus? Massimo Cracco ha avuto un bel coraggio ad entrare senza bussare molto nel muro di cemento armato che ci circonda e di cui, chi più chi meno si è costruito . E non si finisce mai di costruire e ricostruire prima bisogna imparare ad amputare qualcosa. Potrebbe essere una chiave di lettura, la mia, ma il libro lascia spazio davvero a molte più riflessioni. Consiglio di leggerlo perché è accattivante e interessante, scritto bene.

Titolo: Senza

Autore: Massimo Cracco

Edizioni: Autori Riuniti

Pagg.: 228

Prezzo: € 15,00

Voto: 9