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I sassi e i sacrilegi di Marco Iacona

13/05/2021 01:01

Admin

Recensioni, home, Marco Iacona, Sassi e sacrilegi, Tabula Fati,

I sassi e i sacrilegi di Marco Iacona

Marco Iacona - Sassi e sacrilegi - Tabula Fati - Le recensioni in LIBRIrtà - A cura di Alessandro Candino

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Marco Iacona

 

 

Sassi e sacrilegi

 

 

Tabula Fati

 

 

Le recensioni in LIBRirtà


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A cura di Alessandro Candino

     Chissà se la Catania di Marco Iacona, quella nella quale le parole d’ordine sono sesso e decesso – il sesso di Brancati per esempio ovvero del “fenomeno” Melissa P. o di un noto quartiere a luci rosse e il decesso dei cento morti ammazzati l’anno – sarebbe piaciuta a Woody Allen, genio americano…

     Siamo sicuri che Iacona risponderebbe di no. Non tanto per la violenza intrinseca del continente siciliano che quella violenza ha esportato in America, non tanto per le pratiche fideistiche che riportano a concezioni del sociale tipicamente pre-moderne con tutto quel che ne consegue in ordine a istituzioni, organizzazioni e norme, bensì per quella completa mancanza di bellezza, di aspirazione alla bellezza e di reale sentimento della bellezza che contrassegna la Sicilia, se non da sempre (probabilmente no), sicuramente da molti molti anni. La bellezza, se c’è, si è costretti a cercarla fuori. Ché le potenzialità che scemi e intelligenti attribuiscono alla Sicilia sono, oramai, belle che andate. Come treni passati e ripassati cento volte. La vita non aspetta, se non è costretta a farlo.

    Lèggere il nuovo libro di Iacona – Sassi e sacrilegi, Tabula Fati, 2021 – vuol dire mettere naso e cervello nelle magagne dei luoghi d’origine dell’autore e non solo. 

Lo spettacolo è morto, vale oramai il banale giudizio della noia non certo quello del pensare; la politica è nella sua fase crepuscolare, fagocitata dall’economia – ma tante cose sarebbero da dire circa la politica che fagocitò l’economia – e risolvibile nella formula: antipolitica vera o simulata? Gli opinion leader se anticonformisti sembrano marziani, se pasticcioni vengono applauditi da un uditorio oramai spento, ridotto a consumatore di oggetti nutrienti la pratica del non-pensare.     

     Cosa resta, allora? Forse solo gli istinti pare dirci Iacona, l’istinto del pensiero autentico, del desiderante, mercé l’aiuto di chi la vita diede per esercitare la libertà; e il vizio della memoria e della bellezza naturalmente. Un giudice spietato che, ancor oggi, forse, offre il giusto peso agli oggetti nel mondo. Il pessimismo ironico-critico di Iacona però sembra dirci che il mondo, il suo di mondo, non riuscirà a salvarla la bellezza, impantanato com’è in uno sterile confronto tra anime inadatte alle vicende del reale. Un circolo chiuso. Il mondo degli uomini ha bisogno di uomini che pensino un “altro” mondo, ma in quale mondo trovarli?


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L' autore

Saggista. Ha affrontato le tematiche relative al liberalismo (dottrina) e colonialismo italiano prefascista. È stato uno dei collaboratori principali del quotidiano Secolo d'Italia dal 2006 in avanti. I suoi articoli venivano citati o letti quasi per intero su Radio3, durante la trasmissione mattutina Pagina3.

"Il maestro della tradizione" è considerato il miglior libro su Evola in circolazione. Conoscitore della cosiddetta cultura di destra in special modo nel periodo della contestazione, ma da sempre schierato per il superamento delle contrapposizioni destra-sinistra ("la guerra è finita da un pezzo", afferma), ha riunito i suoi interventi più significativi nel volume del 2011 Album di un secolo (Rubbettino), una storia del Novecento per icone post-ideologiche, da Pasolini a Woody Allen dai Beatles a Domenico Modugno.

Il lbro

Titolo: Sassi e sacrilegi

Edizioni: Tabula Fati

Pagg.: 110

Prezzo: € 10,00

Voto/ Valutazione: Aridito e superlativo