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Saverio Orlando - 267, Elisabeth Street Nuova York - Città del Sole

03/03/2019 01:01

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Saverio Orlando - 267, Elisabeth Street Nuova York - Città del Sole

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Saverio Orlando - 267, Elisabeth Street Nuova York - Città del sole

Il consigLIBRO della settimana


A cura di Letizia Cuzzola
267, Elizabeth Street Nuova York (Città del Sole Edizioni, 2019, 424 pagine) di Saverio Orlando potrebbe essere la versione romanzata de "L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi" di Gian Antonio Stella, un classico per gli appassionati di studi sociologici sul fenomeno dell’emigrazione. 
La memoria degli italiani è breve, facile alla rimozione degli eventi che ne hanno segnato quasi un secolo di storia. Così smemorati è facile accanirsi contro l’ondata di migranti che giungono dalle coste del Nord Africa, ma il libro di Saverio Orlando ci riporta ai giorni nostri attraverso un viaggio nei ricordi di Sammy, al secolo Don Sciavè.
Siamo ai primi del Novecento, nell’entroterra reggino, immersi in una società prettamente rurale e lontana dalla modernità. Qui troviamo Sciavè ancora bambino, unico membro della famiglia a cui viene riservato il privilegio di seguire gli studi fino alla licenza elementare: oggi sarebbe solo il primo gradino di un percorso d’istruzione, allora una conquista e una carta importantissima da giocare nella partita con il futuro. 
La povertà è tale che molti pensano di emigrare negli Stati Uniti a cercar fortuna; inizia un lento spopolamento a cui partecipa anche il padre di Sciavè e uno zio, il cui indirizzo, che dà il titolo al romanzo, diventerà un punto di riferimento imprescindibile per i migranti calabresi che arriveranno nel Nuovo Mondo. 
Non tutto sarà semplice per «[...] il fatto di essere trattati come bestie senza rispetto e senza diritti di alcun genere da parte degli americani: i lavori più rischiosi o più sporchi erano riservati sempre ai disgraziati come loro giunti dall’Europa. Solo una categoria forse era più disgraziata di loro: i negri, che ancora venivano trattati come schiavi [...]». 
Sembra una storia lontana, ma basterebbe sostituire l’anno sul calendario e i nomi dei porti di partenza e approdo per rendersi conto che l’Uomo è costantemente vittima dei corsi e ricorsi storici di vichiana memoria. Ellis Island appariva agli occhi dei nostri predecessori come oggi appare il porto di Reggio Calabria, Messina o Pozzallo agli occhi di quanti solcano il Mediterraneo con barconi di fortuna. 
Un Nuovo Mondo immaginario, carico di speranze e sogni che si trasforma, messo piede a terra, in un Nuovo Mondo di sacrifici e soprusi.Sciavè segue l’esempio del padre, emigrato negli Stati Uniti, vive il terremoto del 1908, che distrusse Reggio e la dirimpettaia Messina, e la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. 
Protagonista assoluto degli eventi che cambiarono le sorti delle estremità della penisola italiana, sarà costretto a rendersi conto che: «tanti anni di lavoro lontano da casa non avevano cambiato significativamente la loro condizione... che forse i poveracci non hanno neanche il diritto di sognare», tanto che gli Anni Cinquanta provocheranno una seconda ondata migratoria: «L’emigrazione, che sembrava un fenomeno della generazione di suo padre e di suo nonno, dopo la pausa della guerra, era ripresa come prima». 
La storia di Sciavè prosegue e si intreccia con quella del figlio Bobby, la sua irrequietezza, l’inquietudine che caratterizza ogni nuova generazione. 267, Elizabeth Street Nuova York è scritto con cuore e consapevolezza, vero e verosimile. Orlando, in qualche modo, offre al lettore contemporaneo un campanellino d’allarme da far risuonare di fronte alle brutture e alla crudeltà dell’attualità, per non ricadere in quelle gabbie in cui chi arrivava dall’Europa doveva restare in quarantena prima di poter metter piede nella Terra Promessa. 
La stessa terra che ha sfruttato i migranti in un moderno colonialismo apparentemente civile, che di civile aveva, e ha (sic!), ben poco se si pensa alle gabbie reali, tangibili in cui vengono costretti i migranti dal Messico oggi. Cambiamo l’anno sul calendario, i nomi e vedremo come la Storia non solo non cambia, ma non ci ha insegnato niente. 
Titolo: 267, Elisabeth Street Nuova YorkAutore: Saverio OrlandoEditore: Città del SolePagg.: 424Prezzo: € 20,00Voto: 7,5